Il Forte Amber è il nome di una fortezza situata su un promontorio collinare boscoso che si protende sul lago Maota, nei pressi della città di Amer, a circa 11 km da Jaipur, ovvero la capitale dello stato del Rajasthan, in India, di cui costituisce la principale attrazione turistica.

Il palazzo, che anticamente fu la residenza dei Maharaja Raiput e delle loro famiglie, insieme al vicino forte Jaigarh, sono considerati un unico complesso, visto che sono collegati da un passaggio sotterraneo, che un tempo era considerato una via di fuga, utilizzata in tempo di guerra, per consentire ai membri della famiglia reale e agli altri abitanti del forte Amber, di spostarsi per l’appunto verso il più sicuro forte Jaigarth.

Nel corso della 37a sessione del World Heritage Committee tenutasi a Phnom Penh, in Cambogia, nel 2013, il forte di Amber, assieme a cinque altri forti del Rajasthan, venne inoltre dichiarato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Amer era in origine una piccola località costruita dalla tribù dei Meena e si crede che il forte sia stato costruito per la prima volta dal Raja Man Singh nel 967.

La struttura in seguito subì migliorie e aggiunte da parte dei governanti successivi, in particolare durante il tardo XVI secolo, sotto il regno del Raja Man Singh I, che gli diedero l’aspetto attuale.

Il palazzo vecchio invece, molto più piccolo, è noto tra l’altro per essere il palazzo più antico sopravvissuto in tutta l’India e si trova per l’esattezza nella valle retrostante il Forte Amber.

C’è da aggiungere che molte delle antiche strutture del periodo medievale della tribù dei Meena sono state distrutte o sostituite, tuttavia l’imponente palazzo è molto ben conservato.

Il palazzo, costruito in arenaria rossa e marmo, è diviso in quattro sezioni principali, ognuna con il proprio portone d’ingresso e cortile.

Lo si raggiunge per mezzo di una stretta strada, percorsa da elefanti che trasportano i visitatori fino alla sua porta principale, conosciuta come Suraj Pol (porta del sole), così chiamata perché disposta ad oriente e quindi per prima colpita dai raggi del sole, che a sua volta conduce al Jalebi Chowk, cioè il primo cortile principale.

Questo era il luogo dove gli eserciti tenevano le parate di vittoria al loro ritorno dalle battaglie, osservati anche dalle donne della famiglia reale attraverso le finestre munite di grata.

Adiacenti al cortile si trovavano poi le scuderie e al piano di sopra gli alloggi delle guardie, inoltre nelle vicinanze si trova la porta della divinità induista Ganesh, impreziosita da mosaici e sculture e il piccolo, ma elegante tempio dedicato alla dea Sila Devi, connesso ad alcune leggende avente come protagonista il Raja Man Singh, il quale grazie all’intervento della divinità, riuscì a sconfiggere nel 1604 il Raja della città di Jessore, un tempo facente parte del Bengala, mentre oggi si trova in Bangladesh.

Durante precisi giorni di festa, vi era fino al 1980 anche la pratica di sacrificare bufali e capre davanti a questo tempio e alla presenza della famiglia reale, cosa che oggi è assolutamente vietata e le offerte che vengono fatte alla dea, sono solo di tipo vegetariano.

Continuando il percorso si arriva al secondo cortile, che ospita il Diwan-i-Aam o sala delle udienze pubbliche, caratterizzata da una piattaforma con 27 colonne, ciascuna delle quali sormontata da un capitello a forma di elefante e con gallerie sopra.

Come suggerisce il nome, il Raja qui teneva udienze pubbliche per ascoltare e ricevere petizioni da parte dei suoi sudditi.

Il terzo cortile era invece il luogo in cui si trovavano gli appartamenti privati del Maharaja, a cui si accede dalla già citata porta di Ganesh.

Tale cortile dispone di due edifici, posti uno di fronte all’altro e separati da un giardino; quello a sinistra è chiamato Jai Mandir o Sheesh Mahal (palazzo degli specchi), in quanto ricco appunto di specchi e vetri colorati, mentre quello a destra è noto come Sukh Mahal (sala delle delizie), dove dell’acqua corrente scorre in un canale aperto che attraversa questo edificio mantenendolo fresco, come se fosse un ambiente climatizzato.

A sud di questo cortile si trova il palazzo di Man Singh I, che è la parte più antica del forte, nonché il palazzo principale del complesso.

Qui all’interno del suo cortile centrale, c’è il padiglione Baradari, formato da diverse piccole salette con balconi aperti e decorato con affreschi e piastrelle colorate.

Il quarto cortile, dotato di molti salotti che si aprono su un corridoio comune, è infine quello dove si trovava la Zenana, cioè la parte del palazzo in cui vivevano le donne della famiglia reale, inclusa la regina madre, la consorte del Raja, le domestiche e anche le concubine.

In questo cortile si trova anche lo Jas Mandir, una sala per le udienze private, decorata con intarsi floreali in rilievo di vetro e alabastro.

Assolutamente da visitare!

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