Bandiera e Governo del Tibet

Governo

Il Governo tibetano in esilio o Amministrazione centrale tibetana (spesso abbreviato come CTA da Central Tibet Administration) rappresenta il tradizionale governo del Tibet, i cui componenti sono fuggiti in esilio in India nel marzo del 1959 insieme al Dalai Lama dopo la rivolta di Lhasa contro l’esercito cinese. Il governo tibetano è stato dichiarato illegale da parte della Repubblica popolare cinese il 28 marzo 1959, ma contemporaneamente il Dalai Lama formava un governo provvisorio presso il villaggio Lhuntse Dzong, pochi giorni prima di varcare il confine indiano.

Il 29 aprile dello stesso anno il Governo tibetano in esilio si è insediato nella località indiana di Masuri (Mussoorie). Il trasferimento definitivo a Dharamsala, ove opera tutt’oggi, è avvenuto nel maggio del 1960.

Il Governo tibetano in esilio ha principalmente le funzioni di Supportare gli esuli in arrivo dal Tibet, amministrare i campi profughi e gli insediamenti permanenti, preservare la cultura tibetana e promuovere l’istruzione dei profughi.
La fonte primaria del diritto è costituita dalla Carta dei Tibetani in esilio (Charter of the Tibetans in Exile), un documento adottato nel 1991 dall’Assemblea dei Deputati. Si basa sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e sul principio della separazione dei poteri.

Organi
L’attuale struttura dell’Amministrazione centrale tibetana è frutto di un processo di democratizzazione iniziato già nei primi anni dell’esilio.

L’Assemblea dei Deputati del popolo tibetano (Bhoe mimang chetui lhenkhang) è l’organo legislativo, istituito nel 1960. È composto da 46 membri eletti a suffragio universale diretto fra i tibetani in esilio. L’assemblea si riunisce in sessione ordinaria due volte l’anno durante i cinque che costituiscono la legislatura.
Il Kashag è l’organo esecutivo composto da quattro ministri (Kalon). Compreso fra essi, vi è il Capo dell’Esecutivo (Kalon Tripa). Attualmente questa carica è ricoperta da Samdhong Rinpoche.
Sono attivi i sette ministeri (Lhenkhang) elencati di seguito.
Ministero
Lhenkhang
Ministro
Kalon
Interno
Lobsang Nyima
Educazione
Thupten Lungrig
Finanze
Lobsang Nyandak
Sicurezza
Samdhong Rinpoche
Informazione e Relazioni internazionali
Samdhong Rinpoche
Salute
Lobsang Nyandak
Religione e Cultura
Thupten Lungrig
La Suprema Commissione di Giustizia tibetana è l’organo giudiziario preposto a risolvere le controversie fra tibetani in esilio. Non tratta casi di contravvenzione alle leggi né casi di criminalità, perché di competenza delle magistrature dei paesi ospitanti.
Il Consiglio di pianificazione pianifica le attività produttive degli stanziamenti.
L’Ufficio dei centri di accoglimento gestisce i centri di prima accoglienza per i rifugiati.
I ministeri ed altre Istituzioni gestiscono inoltre alcuni Istituti:da parte del Ministero della Religione e della Cultura: Tibetan Institute of Performing Arts (TIPA), Central Institute of Higher Tibetan Studies – Varanasi, Library of Tibetan Works and Archives (LTWA), Tibet House – New Delhi .
da parte del Ministero delle Finanze: His Holiness The Dalai Lama’s Charitable Trust, Tibetan Administration’s Welfare Society (TAWS).
da parte del Ministero dell’Educazione: Tibetan Children’s Village (TCV), Tibetan Homes Foundation (THF), Cultural Printing Press.
da parte del Ministero della Salute: Tibetan Medical and Astro Institute (TMAI), Delek Hospital e altri ospedali.
da parte del Consiglio di Pianificazione: Handicraft Development Board (HDB), Tibetan Computer Resource Center (TCRC).

 

Bandiera
La bandiera del Tibet è strettamente connessa alla storia millenaria del Tibet. Già nel VII° secolo, un eroico esercito di 2.860.000 uomini posti alla difesa dei confini dello Stato, utilizzava una bandiera militare con rappresentati sopra due leoni delle nevi, una fiamma ed il sole. Essa però fu introdotta ufficialmente come bandiera nazionale solo nel 1912 dal XIII° Dalai Lama per poi venir dichiarata illegale dal governo cinese nel 1950 e sostituita con la bandiera della Cina. Questo simbolo tibetano continua però ad essere rispettata come in passato dalla nazione ed è utilizzata dal governo tibetano in esilio.

Lo schema dei colori della bandiera rappresenta simbolicamente tutti gli aspetti dello Stato tibetano, dalla sua connotazione geografica, ai costumi ed alle tradizioni della società, fino anche alla struttura amministrativa e così via.
Di seguito una breve spiegazione del suo simbolismo:
  • Al centro della bandiera l’imponente montagna innevata rappresenta il Tibet, anche conosciuto come “paese circondato da montagne innevate”.
  • I sei raggi rossi all’interno del cielo blu indicano le sei tribù (Se, Mu, Dong, Tong, Dru e Ra) che secondo le leggende diedero origine ai dodici antenati del popolo tibetano.
  • In cima alla montagna, il sole con i suoi splendenti raggi che si irradiano in tutte le direzioni simboleggia l’equanime diritto per tutti gli esseri viventi in terra tibetana di godere di libertà, felicità materiale e spirituale e prosperità.
  • Sui pendii del monte, s’innalzano fieri ed impavidi un paio di leoni di montagna con le criniere fiammeggianti, che rappresentano il vittorioso ottenimento dell’unificazione della vita spirituale e temporale che si è compiuto in Tibet. Il gioiello radiante a tre colori innalzato dai leoni, indica l’onnipresente riverenza e devozione dei tibetani nei confronti dei “Tre Gioielli Supremi” del buddhismo: il Buddha, il Dharma ed il Sangha.
  • Il gioiello a due colori tra i due leoni rappresenta la tradizione custodita dai tibetani per la disciplina di un’etica corretta; in altre parole, la comprensione della «Legge di Causa ed Effetto», e la consapevolezza che le dieci azioni virtuose e le sedici modalità di condotta umana sono le sorgenti di beneficio infinito e pace.
  • Il bordo giallo, che adorna i contorni della bandiera su tre lati, simboleggia la diffusione in ogni luogo e tempo degli insegnamenti del Buddha, mentre il lato senza bordo simboleggia l’apertura dei tibetani verso i non-buddisti.
Inno nazionale:
GYALLU
La fonte della ricchezza temporale e spirituale della gioia e gli infiniti benefici,
Il beneaugurante Gioiello dell’insegnamento del Buddha, irradia luce
L’onniprotettivo Iniziatore della Dottrina e di tutti gli esseri senzienti
con le sue azioni estende la sua influenza come un oceano
per mezzo della sua eterna natura vajra
La sua pietà e cura amorevole si estendono agli esseri che vivono ovunque
Possa il governo di Gawa Gyaden, nominato nelle sfere celesti, raggiungere le sommità della gloria
ed accrescere la sua quadruplice influenza e prosperità
Possa un’età d’oro di gioia e felicità diffondersi ancora per queste contrade del Tibet
e possa brillare ancora il suo splendore temporale e spirituale
Possa l’insegnamento del Buddha spandersi in tutte e dieci le direzioni
e condurre tutti gli esseri dell’Universo alla pace gloriosa
Possa il sole spirituale della fede e del popolo Tibetano
che emette infiniti raggi di luce augurante
cacciare vittoriosamente i malvagi sforzi della tenebra.

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