Comportamenti in Myanmar

Un concetto chiave della cultura di Myanmar è il “cetana”, una parola originaria Pali che ricorre frequentemente negli insegnamenti del Buddha. Sebbene non esista una traduzione esatta del termine, questo è generalmente usato con il significato di bontà, buone intenzioni e benevolenza. Il cetana è manifestato in mille modi diversi nella vita quotidiana ed ogni gesto portato avanti con cetana è molto apprezzato dalla società. Non bisogna dunque esitare, in caso di necessità, nel chiedere aiuto alla popolazione locale, perché sono tben lieti di poter esser d’aiuto e non si aspettano di ricevere nulla in cambio.

Nella società Myanmar è molto diffuso il senso del rispetto. Nei confronti della religione, questo rispetto sale notevolmente e ogni immagine del Buddha deve essere trattata con la stessa reverenza che si riserverebbe alla divinità stessa. Stesso concetto vale per i santuari che ospitano queste immagini e per le aree con templi, monasteri e ogni altro edificio religioso. I visitatori che entrano in questi luoghi devono dunque comportarsi in maniera decorosa. Calzini, calze e scarpe sono severamente vietati sui terreni sacri, dove è anche considerato sacrilego essere troppo scoperti (evitare dunque i pantaloni corti e le spalle scoperte). Inoltre non è rispettoso mettersi in posa davanti alle immagini della divinità per farsi fotografare ed è buona norma toccarle il meno possibile.

Anche le case del popolo sono spesso considerati luoghi sacri, in quanto ospitano al loro interno un piccolo sacrario (solitamente nell’ingresso), per cui bisogna ricordarsi di togliere le scarpe. A questo punto, quasi sicuramente, i padroni di casa vi inviteranno a rimetterle, ma non c’è da sorprendersi, in quanto si è già mostrato rispetto per ciò che loro venerano. Bisogna poi tenere a mente che i tappeti e le stuoie si solito sono usati per sedervici sopra, per cui è bene non calpestarli.

Nel Myanmar, come in molte culture asiatiche, la testa è considerata la parte più sacra del corpo, dove risiede l’anima, e la sacralità del corpo diminuisce man mano che si scende, fino ai piedi che sono la parte meno pura. Bisogna quindi fare attenzione a non toccare la testa di nessuno, nemmeno per dare un buffetto ad un bambino, perché è considerato un gesto offensivo. Allo stesso modo, se si sta seduti ed i propri piedi sono rivolti, anche involontariamente, verso un’immagine di Buddha, un monaco o una persona anziana, ciò è considerato irrispettoso. Se invece ci si trova seduti ad un tavolo o in una stanza dove ci sono posti più in alto di altri, bisogna prestare attenzione a sedersi più in basso rispetto a un monaco o una persona anziana, per una questione di etichetta. Al di fuori del clero, l’età è il più importante criterio per definire la posizione sociale, più di ricchezza e professione.

Quando s’incontra qualcuno non esistono convenevoli da seguire, basta un sorriso o un lieve inchino. La stretta di mano, tipicamente occidentale, sta diventando negli ultimi tempi di moda tra coloro che vivono nei centri urbani. Se però si viene presentati ad un monaco, bisogna inchinarsi o congiungere i palmi delle mani. Invece, se un uomo viene presentato ad una donna, non le deve stringere la mano, a meno che non sia lei la prima a farlo. Per mantenere alta la loro purezza, considerata il simbolo della femminilità, le donne sono infatti riluttanti ad avere rapporti sociali con uomini estranei. Infine, non è educato perdere la calma e lasciarsi andare a manifestazioni d’ira, così come manifestare affetto, in pubblico, anche tra persone sposate.

 

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