Cultura in Thailandia

-La Gente

L’ospitalità e la dolcezza dei thailandesi sono proverbiali.
Il concetto buddista della transitorietà della vita e del possesso e la necessità di evitare gli estremi nelle emozioni e nel comportamento, hanno determinato un carattere rilassato e affascinante. Il sorriso è sempre presente sul loro volto, uno stile di vita frutto di una profonda serenità d’animo. I thailandesi affrontano la vita con filosofia, dando importanza a tutto ciò che la vita può riservare.”La Terra dei Liberi”, la Thailandia si è conquistata una reputazione nel mondo per essere “La Terra del Sorriso” grazie soprattutto alla filosofia e all’accoglienza degli abitanti. La Thailandia è anche la terra di una moltitudine di gruppi etnici e ad eccezione dei popoli delle tribù delle colline, tutti parlano il Thai variando solo nel dialetto ma mantenendo sempre un’armonia socio-culturale fra di loro. Per il viaggiatore ansioso di esplorare le diversità etniche, religiose, alimentari e culturali delle popolazioni asiatiche del sud est non c’è posto più vario che il crogiuolo multiculturale della Thailandia.

-Arte

Grazie alla sua posizione al centro del sud est asiatico, la Thailandia, dal punto di vista artistico, ha subito l’influenza di molte culture diverse. Oltre all’influsso esercitato da gruppi autoctoni come i Mon e i Khemer, l’arte di questo paese mostra di aver risentito delle grandi tradizioni culturali dell’India e della Cina, nonché delle forme raffinate con cui le espressioni artistiche indiane e cinese sono state interpretate nei confinanti Cambogia e Myanmar. Inoltre, durante il XIX e il XX secolo, la Thailandia ha subito con continuità anche l’influenza della cultura europea nel periodo coloniale e postcoloniale. L’arte Thai si esprime principalmente attraverso la scultura e l’architettura, avendo una funzione essenzialmente religiosa,che si tratti di Buddha, principale fonte di ispirazione, di animali reali o mitici, o di ornamenti, però tutto ha un suo posto e un suo ruolo nella cosmogonia.

-Teatro

I Nang Yai sono sagome utilizzate per realizzare il teatro d’ombre thailandese, spettacolo dal fascino antico, che consiste in una particolare combinazione di due arti in una: l’arte degli spettacoli d’ombre e l’arte della coreografia tradizionale. Eseguiti prevalentemente nei templi, dove le sagome, realizzate con pelli di mucca, venivano mosse davanti ad un telo bianco con un accompagnamento musicale e narrativo, gli spettacoli di Nang Yai furono sospesi nel 1960 in seguito ad un incendio del Teatro Nazionale di Bangkok durante il quale molte marionette vennero distrutte.

 

-Danza

Il Khon, dramma danzato con uso di maschere, risale al XV secolo. Si pensa abbia avuto origine dal Nang Yai, il teatro delle ombre, con la sostituzione delle marionette con attori.

Il Lakhon, parola che significa semplicemente “storia o trama”, è la forma basilare della danza classica Tailandese. E’ una danza drammatica che attinge ai temi del Ramakien, la storia di Rama, conosciuta in India come Ramayana, e del Principe Panji della tradizione Giavanese.

La forma più classica del genere è il Lakhon Nai, cioè “teatro interno”, che veniva rappresentato da attrici di corte dentro al Palazzo Reale. Più popolare è invece il Lakhon Nok, cioè “teatro esterno”, rappresentato da attori ed attrici e spesso associato a celebrazioni religiose.

 

-Musica

La musica classica thailandese, della Thailandia centrale, conosciuta come Phleng Thai Doem, è composta di svariate sfumature, sonorità, melodie e ritmi. L’orchestra classica, conosciuta con il nome di pìì-phààt, è solitamente composta dai 5 ai 20 strumenti, dov’è sicuramente presente il pìì, strumento a 4 corde le quali sono pizzicate come nella chitarra. La melodia principale è comunque affidata al rànààt èhk, che è uno strumento a percussione e ricorda lo xilofono. Altri strumenti utilizzati nella pìì-phààt sono; il saw, strumento ad arco, e il khluì un flauto di legno cui sono affidati compiti di contorno e di abbellimento nel registro acustico.

-Letteratura

La letteratura in Thailandia vanta una lunga storia, si pensa dal XI secolo, periodo in cui risale il primo manoscritto in lingua thai. Gli studiosi ritengono che la prima opera scritta in lingua thai, nel 1345 circa. Quest’opera fondamento della letteratura thailandese con il titolo di Traiphum Phra Ruang ed è stata scritta da Phaya Lithai a Sukhothai.

Indubbiamente l’opera classica più celebre della letteratura thailandese è il Phra Aphaimani, un poema da 30.000 versi. In modo simile all’occidentale Odissea di Omero, anche in quest’opera si narra di un principe in esilio che per ritornare in patria deve superare, prima, una serie di prove in guerra e prove d’amore per fare ritorno da vincitore al suo regno.

 

La letteratura Moderna, Jasmine Night di Sucharitkul Papinian Somtow (ed.1995) che narra l’amicizia di un ragazzo thailandese di 12 anni e un adolescente afroamericano nato nei pressi di Bangkok negli anni ’60. In quest’opera autobiografica si crea una composizione perfettamente omogenea, fondendo assieme le mitologie thai, greca e africana. Sucharitkul Papinian Somtow è nato a Bangkok, ma educato a Eton e Cambridge, vive facendo il pendolare tra Bangkok e Los Angeles, definito dalla critica il ragazzo prodigio della letteratura thailandese, la sua produzione letteraria in lingua inglese supera notevolmente qualsiasi altro suo connazionale. In italiano, di Somtow, sono stati tradotti i seguenti titoli: Aquiliade (Mondadori 1986), Il ritorno di Aquila (Mondadori, 1989) e La danza della luna (Armenia 1992).Tra gli scrittori italiani troviamo Massimiliano Ratta con Ferite Siamesi (Sacco, 2008), Thriller italiano ambientato in Bangkok.

Con i titoli A Killing Smile, Spirit House e A Bewitching Smile Christopher G. Moore, autore canadese residente in Thailandia, descrive il sottobosco criminale del paese ambientando i suoi racconti nei bar a luci rosse della Thailandia.

 

-Architettura

La tradizionale architettura Thai è quasi esclusivamente dominata dalla religione. Gli architetti credono che l’atto della creazione deve essere un atto di merito e rappresentazione di verità stabili, più che un atto di espressione. Il complesso wat dei templi buddisti è il perfetto esempio di questa concezione. Ci sono, forse, più di 30.000 wats nel regno; ogni complesso è unico così come ogni periodo degli undici secoli di storia religiosa thailandese, tutti caratterizzati dagli stessi, identici componenti. Uno dei più sbalorditivi wat del regno è il Wat Arun o il Tempio dell’alba di Bangkok, costruito lungo la sponda ovest del fiume Chao Phraya durante il periodo Ayutthaya.

 

Il tempio può vantare un’impressionante cima di prang alta ben 79 metri, meta favorita dai visitatori per molti anni e, ancora oggi, la migliore vista nella calda luce del tramonto. Ma in qualsiasi parte del regno vi troviate, non sarete mai troppo lontani da un tempio il cui disegno deriva da quelli successivi. Lontano da Bangkok e nelle pianure centrali del regno si trovano le antiche città di Ayutthaya e Lop Buri. E’ così grande la magnificenza e la bellezza delle rovine che Sukothai e Ayutthaya sono stati dichiarati patrimonio mondiale dall’UNESCO. L’architettura domestica thailandese è caratterizzata da una forma semplice e armoniosa e si adatta molto bene a sopportare il clima tropicale. Esistono molti modelli comuni alle case tradizionali lungo tutto il paese. Il design delle case tradizionali thailandesi è spesso dettato dalla vita in aree rurali, ma non è così in città. La casa forse più famosa che vale una visita solo per lo splendido giardino e la classica architettura thailandese, è quella di Jim Thompson, al centro di Bangkok. L’antica residenza del famoso produttore di seta thailandese, è un classico esempio di come le tradizionali case thailandesi continuino a sopravvivere vicino ai moderni grattacieli e palazzi condominiali nella cosmopolita Bangkok.

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