Economia, polita e popolazione in Georgia

La sua posizione strategica con sbocco sul Mar Nero e il passaggio della Via della Seta all’interno del suo territorio hanno da sempre favorito la Georgia nel commercio con diversi paesi.

La caduta dell’Unione Sovietica, avvenuta nel 1991, ha provocato un importante crollo economico. Sebbene dal 2000 l’economia georgiana stia registrando sviluppi positivi, con tassi di crescita reali del PIL che hanno toccato la soglia del 12%, il tasso di disoccupazione risulta molto elevato ed i redditi sono di gran lunga inferiore rispetto alla media europea.

I settori trainanti dell’economia georgiana sono l’agricoltura (11% circa del PIL) e il turismo. Più del 50% della forza lavoro viene impiegata in agricoltura, settore rafforzato dopo le rivolte conseguenti alla caduta dell’Unione Sovietica. Purtroppo gli elevati costi di trasporto all’interno del paese fanno diventare i prodotti locali più costosi dei quelli importati, costringendo gli agricoltori a lasciar marcire le colture. La vinificazione è l’industria più importante del settore agricolo in Georgia, dove vengono prodotti i vini di qualità più antichi del mondo. Nel 2007, dopo il divieto di importazioni di vino georgiano imposto dalla Russia, la vendita di vini ha subito un crollo.
Il settore turistico sta crescendo sempre più. Secondo il governo, ci sono 103 resorts nelle varie zone climatiche del paese; le attrattive includono 2.000 sorgenti e 12.000 monumenti. Recentemente in Georgia, il settore elettrico è stato deregolamentato, offrendo libero acceso al mercato dell’energia. Attualmente l’energia generata in Georgia proviene, per lo più, da impianti idroelettrici, con il pericolo di dover importare energia nei periodi di scarsità. allo stato attuale è possibile ampliare la produzione attraverso la ristrutturazione degli impianti esistenti e la realizzazione di nuove centrali.

La Georgia è una repubblica democratica semipresidenziale, in cui il Primo Ministro viene nominato dal Presidente della Repubblica. Il Presidente e il Gabinetto, composto dai ministri e dal Primo Ministro, detengono il potere esecutivo. Va sottolineato che i ministri dell’interno e della difesa non fanno parte del Gabinetto della Georgia e sono direttamente dipendenti del Presidente della Georgia. Il potere legislativo è in mano al Parlamento georgiano, unicamerale e composto da 150 deputati. Malgrado gli sviluppi ottenuti con la rivoluzione delle Rose, la Georgia non è ancora una piena democrazia.

Il territorio è diviso in 2 repubbliche indipendenti (avtonomiuri respublika), una città autonoma costituita dalla capitale Tbilisi (k’alak’i) e 9 regioni (mkhare).
In relazione alla politica estera, la Georgia è in buoni rapporti sia con i paesi confinanti (Turchia, Armenia e Azerbaijan) e con altri paesi come la Corea del Sud, il Giappone ed Israele. Sono, invece, difficili le relazioni con Mosca, data l’interazione dell’UE e degli Stati Uniti e il crescente interesse della Georgia nei confronti di queste potenze.
Il governo georgiano si sta adoperando per entrare a far parte della NATO. Il presidente della repubblica ha più volte ribadito come l’adesione all’UE e alla NATO sia un priorità a lungo termine della Georgia.

Dal 2007 la Georgia è membro ufficiale regionale della Banca asiatica di sviluppo.

La popolazione della Georgia è composta per circa un 85% da georgiani, mentre il resto della popolazione conta azeri, armeni, russi, abcasi e osseti. Va sottolineato che la comunità ebraica della Georgia è una delle più antiche del mondo.
Dagli inizi degli anni ’90, periodo in cui sono iniziati i conflitti in Abkhazia e in Ossetia del Sud, sono emigrate dalla Georgia, solo verso la Russia, circa 1.500.000 persone. Per quanto riguarda l’immigrazione, i principali paesi di provenienza sono Turchia e Cina.

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