Il Tempio di Tanah Lot è un tempio induista collocato in cima ad un’imponente formazione rocciosa sulla costa sud-ovest dell’isola di Bali. Tanah Lot che significa letteralmente “Terra nel mare” in lingua balinese, fa parte della Reggenza di Tabanan e dista circa 20 km da Denpasar.
Si dice che Tanah Lot sia stato fondato nel XVI secolo dal saggio Dang Hyang Nirartha.
Le leggende riguardo alla fondazione del tempio, però hanno subito variazioni nel corso del tempo e oggi ne esistono diverse versioni.
Alcune narrano che il saggio, durante uno dei suoi viaggi, si imbatté in questo magnifico luogo e rimase lì.
Alcuni pescatori lo videro e gli portarono dei doni e Nirartha il giorno seguente ordinò agli stessi, di costruire un tempio sulla formazione rocciosa, perché aveva percepito nottetempo che quello sarebbe stato un posto perfetto per venerare gli dei del mare.
Altre leggende invece sostengono che Nirartha stesse pregando nel vicino Tempio di Rambut Siwi, quando un raggio di luce proveniente da sud attrasse la sua attenzione.
Il saggio si mise allora alla ricerca e scoprì che il raggio scaturiva da una fonte di acqua sacra.
Iniziò così a predicare alla gente del posto attirando le antipatie del sacerdote locale che gli chiese di andarsene, ma per tutta risposta Nirartha pregò e meditò così intensamente da spingere la formazione rocciosa sulla quale stava pregando nel mare, creando così Tanah Lot. Trasformò inoltre la propria sciarpa in serpenti velenosi che avrebbero dovuto proteggere il tempio.
La principale divinità del tempio è Varuṇa o Bhatara Segara, nella sua manifestazione del mare e della potenza marina e nell’antichità anche Nirartha stesso veniva qui venerato.
Il tempio è parte della mitologia balinese da secoli ed è precisamente uno dei sette templi balinesi del mare (pura segara), posti in modo da formare una catena immaginaria lungo tutta la costa sud-ovest dell’isola.
In una grotta davanti al tempio, ancora oggi i monaci tengono imprigionati dei serpenti marini velenosi che si crede proteggano il tempio dal male e dagli intrusi.
Sotto alla formazione rocciosa, inoltre sgorga la sorgente di acqua sacra che viene utilizzata per i riti di purificazione ai quali chiunque può partecipare facendo una donazione al tempio.
Dobbiamo aggiungere però che l’accesso alla parte interna del tempio è consentito soltanto ai fedeli induisti.
Nel 1980, alcune parti della formazione rocciosa iniziarono a crollare e l’area divenne pericolosa.
Il governo giapponese garantì un prestito al governo indonesiano di 800 miliardi di rupie per la conservazione dei luoghi storici e religiosi dell’isola. Pertanto oltre un terzo della roccia attuale di Tanah Lot non è dunque originale, ma proviene dall’opera di restauro suddetta.
Il tempio, a cui si accede pagando un biglietto d’ingresso, oltre ad attirare pellegrinaggi e devozione da parte degli induisti, rappresenta una popolare meta turistica ed uno dei luoghi più fotografati di tutta l’isola indonesiana.
Per questo motivo, nelle vicinanze sono sorti dei mercatini che vendono souvenir e cibo.
Da visitare!
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