La piana delle giare è un territorio comprendente una serie di circa 90 siti archeologici, che si trova nell’altopiano di Xiangkhoang, nel Laos nordorientale.
Il nome di questo luogo deriva dal fatto che vi sono disseminate centinaia di giare di pietra arenaria che hanno un’altezza variabile tra i 50 centimetri ed i 3 metri.
Secondo il primo archeologo che visitò brevemente uno dei siti, le giare furono avvistate da una guardia di confine francese nel 1909.
In seguito nel 1931, gli scavi cominciarono sotto la supervisione dell’archeologa francese Madeline Colani, la quale al termine dei lavori, scrisse un resoconto in cui datava i manufatti ritrovati, ipotizzando che fossero urne cinerarie e non contenitori per alimenti o bevande.
Tale teoria trovò riscontri nelle successive esplorazioni che portarono alla scoperta di camere funerarie sotterranee proprio in prossimità delle giare stesse.
Al centro della piana, inoltre è stata individuata una grotta naturale che a quanto pare veniva usata come forno crematorio, grazie a dei fori nella parte superiore che funzionavano da camino.
Durante la guerra civile laotiana, la piana fu per anni contesa tra le forze del Pathet Lao, spalleggiate dall’Esercito del Vietnam del nord ed equipaggiate dall’Unione Sovietica e l’Esercito Reale Laotiano, finanziato invece dagli Stati Uniti.
L’intero territorio purtroppo venne pesantemente bombardato dall’aviazione americana e molte delle bombe lanciate sono ancora oggi sepolte inesplose.
Per tale motivo, i siti aperti alle visite turistiche sono soltanto sette e cioè corrispondenti a quelle zone che sono state bonificate dalla presenza di ordigni pericolosi.
Fra i siti aperti al pubblico, il più importante è il sito 1 (Thong Hai Hin), che occupa il fianco di una collina e ospita ben 331 giare, tra cui la più grande mai rivenuta.
Il 25 marzo del 1992, il sito è stato ufficialmente sottoposto all’attenzione dell’UNESCO, che lo ha inserito tra le candidature alla lista dei patrimoni dell’umanità.
Non si sa tuttora quale sia la vera origine di queste giare, le leggende locali raccontano che in queste terre abitassero dei giganti, altre ipotesi invece raccontano che servissero come contenitori per immagazzinare enormi quantità di “lau hai”, ovvero un alcol tipico fatto con il riso e per finire c’è chi dice che le giare servissero per raccogliere l’acqua piovana monsonica per poi renderla potabile.
L’ipotesi più accreditata comunque rimane quella che le giare fossero adibite come urne cinerarie.
Di certo uno dei luoghi più visitati del Laos!
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