Flora:
In Sud Corea crescono circa 2.900 specie diverse di piante, di cui approssimativamente l’8% sono endemiche del paese.
Nelle montagne settentrionali e nelle zone più elevate dei monti Taebaek è diffusa la foresta di conifere, analoga alla taiga siberiana, e si trovano molte piante alpine, quali faggi, pini, pioppi e abeti.
Scendendo, troviamo la foresta temperata, costituita da alberi decidui (querce, salici, betulle), che ha conosciuto un forte impoverimento a causa della deforestazione; larghi programmi di rimboschimento hanno comunque consentito di ripristinare, almeno in parte, l’antico patrimonio.
Infine, nelle più miti coste meridionali (e nell’isola di Cheju) il paesaggio diventa un po’ più tropicale e la vegetazione è lussureggiante. In questa zona la Corea tiene le sue grandi riserve di ginseng e vi crescono
bambù, alloro e querce.
Il “fiore nazionale”è l’ibisco o rosa altea, in coreano mugunghwa, che in coreano significa “fiore dell’immortalità”. Si dice che rappresenti bene il carattere tenace del popolo della penisola.
Fauna:
La Sud Corea ha circa 550 specie diverse di animali, tra anfibi, uccelli, mammiferi e rettili. Approssimativamente il 4% di queste specie sono endemiche del paese e l’8,5% a rischio d’estinzione (tra questi alcuni esemplari di tigre, leopardo, orso e lince).
Nelle zone montagnose del nord vivono animali quali l’orso nero e il cervo.
Le miti coste meridionali ospitano orsi neri, cervi di fiume, topi Mandarini, picchi neri, fagiani…
Nell’isola di Cheju, ci sono circa diciassette specie di mammiferi, ma l’orso selvatico, il cervo e il gatto selvatico si sono ormai estinti. L’isola è invece popolata da caprioli, donnole, criceti, topolini di campagna e due specie di pipistrelli.
Ecologia:
La storia del paese ha visto il succedersi di guerre ed invasioni, che hanno avuto un impatto fortemente negativo sull’ambiente. Nel periodo in cui il territorio si trovò sotto il dominio giapponese per esempio, gran parte dei suoi alberi vennero abbattuti. Inoltre, la crescita economica del Paese, con il forte boom delle attività industriali, ha dato luogo a un grave
inquinamento atmosferico e delle acque, che risultano spesso contaminate.
Lo Stato ha cercato di porre rimedio a questi problemi ambientali con l’istituzione di vaste aree protette, che coprono una superficie pari al 3,9% del territorio, sotto forma di
parchi e riserve naturali. In tutto il Sud Corea ha 20 parchi nazionali. Tra questi:
- Parco Nazionale Dadohae Haesang: ubicato all’ angolo sud-ovest della penisola, è stato dichiarato parco nazionale marino nel 1981 e con i suoi 2.350km2 di estensione è il più grande parco nazionale della Corea. E’ costituito da circa 1600 isole, in cui le spiagge bianche, le fitte foreste di pini ed i colori del mare creano una stupenda atmosfera. L’ isola di Hongdo è la meta turistica più famosa per le sue alte scogliere, le bizzarre formazioni rocciose, gli incantevoli tramonti e le colline boscose interrotte da irti burroni. L’ isola di Heuksando è invece più popolosa e pianeggiante e ideale per rilassarsi al sole. Alcune isole ospitano piccole comunità che vivono con la pesca ed il turismo; altre invece sono poco più che rocce ricoperte dal verde.
- Parco Termale di Dodong: si trova ai piedi di un monte ed è collegato alla sua cima Manghyangbong con una funivia, da cui è possibile godere di una bella vista sull’isola Ulleungdo e Dokdo Islet. Nel Parco sono presenti 2 musei, il Dokdo Museum e il Museo Storico, ed una sorgente termale (sembra che la sua acqua abbia innumerevoli effetti curativi per anemia e disturbi digestivi).
- Parco Nazionale Marino di Hallyeo: fu dichiarato Parco nel 1968 ed è costituito da una pittoresca linea costiera, 368 isole, centinaia di templi e un vasto assortimento di testimonianze storiche. In più, questo bellissimo Parco Marino Nazionale è morfologicamente ricco di grotte, di curiose formazioni rocciose e di suggestivi scenari montani. Il villaggio portuale di Chungmu, la sua principale città, è a 90 minuti di navigazione da Busan. Da Chungmu si possono raggiungere parecchie isole. Tra queste è famosa l’isola Odongdo, coperta da camelie e piante subtropicali, con le sue spettacolari albe e tramonti.
- Parco Nazionale Seoraksan: dichiarato Monumento Naturale nel ’65 e Distretto di Conservazione della Biosfera dall’Unesco nel 1982, il Seorak-san si estende lungo quattro città: Sokcho, Inje, Goseong and Yangyang. Il Parco presenta scenari mutevoli, comprendendo profonde gole, fresche sorgenti, remoti templi, granitici pinnacoli e una moltitudine di sentieri per la sua esplorazione. Consigliate le visite ai Tempi Sinheung e Baekdamsa (noto per i suoi bei paesaggi), alle roccie di Ulsanbawi e Heundeulbawi, alle cascate di Waryong e Daeseung (alte 88m), alla fortezza di Gwongeumseong, alla grotta di Geumganggul e al Biseondae Plateau. Il Seoraksan è sicuramente la sommità più bella del paese, 120km a nord-est di Seoul e quindi meta di numerosi turisti; a tal proposito ne è consigliata la visita durante la stagione autunnale, che rende anche il paesaggio ancora più suggestivo e caratteristico.
- Parco Nazionale Songnisan: circa 80km a nord-est di Daejeon,il Parco è compreso tra il Monte Songnisan e le valli di Hwayang, Seonyu, and Ssanggok. Gli erti picchi granitici e le profonde valle di rocce sedimentarie offrono scorci spettacolari. Inoltre il Parco ospita il tempio Beobjusa, costruito nel 653 e ricostruito nel 1624, uno dei più grandi ed interessanti del Paese. Al suo interno vi si ammira l’imponente Buddha Maitreya del XII sec., la più grande statua di Buddha del paese (33m), la pagoda in legno a 5 piani, la lanterna scolpita (esempio della cultura Shilla) e la cisterna a forma di fiore di loto. Nelle vicinanze si trovano il Twin Lions Stone Lantern, il Stone Lotus e altri tesori nazionali.
I ciliegi che fioriscono in primavera, la foresta di pini in estate e le belle foglie che cadono in autunno rendono questi luoghi meravigliosi lungo tutto l’arco dell’anno.