Per rispetto verso i laotiani, che sono molto tradizionalisti, e in generale verso le popolazioni asiatiche, è bene vestirsi in modo semplice e decoroso. E’ quindi preferibile indossare abiti che coprano spalle, petto, braccia e gambe. Al mattino, anche nella stagione secca, può essere piuttosto fresco: conviene portare un maglione e una giacca a vento.
Nei luoghi di culto occorre rispettare i costumi religiosi, quindi:
- Togliersi le scarpe prima di entrare in una pagoda;
- Sedersi per terra con le gambe raccolte di lato senza mai rivolgere la pianta dei piedi all’effige del Buddha;
- Per quanto gli oggetti possano essere belli, resistere alla tentazione di toccarli;
- Se si vuole parlare ad un monaco, cercare di tenere la testa leggermente più bassa della sua e se egli sta seduto, sedersi a propria volta. Le donne non devono mai toccare un monaco. Se gli devono passare un oggetto, lo devono fare attraverso un uomo o appoggiando l’oggetto su un tavolo o una superficie posta di fronte al monaco;
- Alcuni dei temple delle grandi città chiedono una piccolo soma all’ingresso. Se questa invece non è richiesta sarebbe comunque opportune lasciare una piccolo offerta. C’è sempre una cassa per le donazioni vicino all’entrata (inchinarsi nel metterci i soldi) oppure si può lasciare l’offerta a terra vicino all’immagine centrale.
I laotiani parlano quasi sottovoce, quindi è meglio non essere chiassosi e, in caso di contrarietà, non è educato perdere la calma lasciandosi andare ad atteggiamenti aggressivi.
Anche tra persone sposate è consigliabile non ostentare atteggiamenti affettuosi (come scambiarsi effusioni o anche solo tenersi per mano);
Quando si incontra qualche laotiano, non bisogna toccargli la testa e la stretta di mano non è usuale. Ci si saluta giungendo le mani (“nop”) e scambiandosi l’immancabile “sabai dee” (si pronuncia sabadìi),una formula che va bene per tutti i momenti della giornata e con qualunque persona. Il “nop” va effettuato unendo le mani come in preghiera all’altezza del petto, senza però toccare il corpo. Più in alto si tengono le mani, più grande è il segno di rispetto, ma queste non vanno mai portate oltre l’altezza del naso. Il “nop” è accompagnato da un leggero inchino della testa per mostrare rispetto a persone di status più elevato o anziane.
Quando si entra in una casa bisogna togliersi le scarpe. Gli uomini di solito si siedono con le gambe incrociate o piegate da un lato, le donne esclusivamente in quest’ultimo modo. Agli ospiti di solito è offerto il the o la frutta. Questo gesto di ospitalità non deve essere rifiutato.
Questua di Luang Prabang:
Se vi trovate a Luang Prabang fate il sacrificio di alzarvi molto presto una mattina. Alle 6 i monaci escono dai loro monasteri per la questua quotidiana. Lungo le strade siedono donne e uomini sulle loro stuoie con cestini di vimini pieni di riso caldo e profumato, appena cucinato. Una lunga processione silente di monaci in abito arancione passa per le strade a ritirare manciate di riso, mentre il sole sorge e l’unico rumore è il cinguettio degli uccellini.
La raccolta di elemosine mattutina, “Tak Bat” è una tradizione buddista ancora viva e tramandata dale persone di Luang Prabang e che, a causa della sua incredibile bellezza, è diventata una grande attrazione turistica. Il problema sorge nel caso in cui i turisti, ignari delle varie usanze, rovinano la cerimonia con comportamenti inappropriati. Seguono dunque delle brevi indicazioni per rispettare il “Tak Bat”:
- Assistere al rituale in silenzio e contribuire alle offerte solo se la cosa è per noi significativa;
- Comprare il riso la mattina presto al mercato locale e non dai venditori sulla strada lungo il percorso dei monaci;
- Se non si vogliono fare delle offerte, tenersi a debita distanza e partecipare rispettosamente. Non intralciare la strada della processione dei monaci o dei credenti che fanno le offerte;
- Non fotografare i monaci da troppo vicino: i flash delle macchinette potrebbero disturbare sia i monaci sia i fedeli in preghiera;
- Non cercare di toccare i monaci, ma se si vuole fare l’offerta mettere il cibo nel contenitore che viene porto.