Essendo stata a lungo sotto l’influenza della Cina, la cultura dell’isola è principalmente derivata dalla cultura tradizionale cinese, con alcune influenze della tradizione americana e giapponese.
Fra le espressioni più interessanti di questa cultura ibrida abbiamo le rappresentazioni delle marionette e il teatro delle ombre, entrambe manifestazioni culturali molto antiche. Una delle maggiori attrazioni di Taiwan è poi il Palazzo del Museo Nazionale che ospita una vasta collezione di capolavori dell’arte cinese, come bronzi, pitture e porcellane cinesi.La musica in genere viene prodotta dagli strumenti a corda o dai flauti: è abbastanza difficile comprendere questa forma artistica se non si è del luogo; tutt’al più percepirete il rumore stridente dei gong e delle trombe nei templi.
Gli abitanti di Taiwan hanno molta cura della salute e fanno tutto ciò che possono per assicurarsi la longevità. Molti praticano il ‘taijiquan’ (un’arte marziale con movimenti lenti), che è tanto un esercizio fisico quanto una forma d’arte. La medicina cinese, l’agopuntura e il quigong offrono un’alternativa alla medicina occidentale, che sta prendendo sempre più piede. I taiwanesi sono molto superstiziosi riguardo alla morte ed evitano accuratamente i suoi simboli (il bianco e il numero quattro) né parlano mai di decessi o di incidenti; paradossalmente però, i funerali sembrano vere e proprie feste in un karaoke bar, con musiche funebri suonate da organi elettrici, donne in bikini che cantano (e talvolta si spogliano) e grandi abbuffate.
Entrare nella cultura, nella mentalità e negli usi di Taiwan è molto difficile: come in Cina, le apparenze e la reputazione sono importanti e basta un niente per disonorare le persone. Per evitare quelle che per loro sono situazioni di grave imbarazzo i taiwanesi raramente esprimono le loro emozioni o parlano sinceramente e sono sempre sorridenti e molto educati.
Si genera un complesso sistema di rapporti che è alla base del ‘guanxi’, una forma di debito reciproco che consente alle persone di chiedersi le une alle altre enormi favori.
Economia
A partire dagli anni 40, il paese ha conosciuto un rapido progresso economico, grazie ai massicci investimenti americani, che hanno portato ad un avanzamento industriale discreto, insieme con un ammodernamento del settore primario.
L’ agricoltura è praticabile su circa 1/4 del territorio; si coltivano riso, soia, mais, patata, manioca, arachidi, ortaggi, canna da zucchero, ananas, banane, agrumi, tè, caffè, spezie, tabacco, cotone. Altre risorse sono l’allevamento, la pesca, lo sfruttamento forestale (bambù, cipresso kinoki, canfora), le attività estrattive (carbone, petrolio, gas naturale, rame, amianto, oro, argento, zolfo, piriti, salgemma).
Le esportazioni (beni di consumo, alimentari, confezioni, calzature, elettronica, ecc.) superano le importazioni (materie prime).
Per quanto concerne le industrie, i settori più progrediti sono quello delle industrie alimentari (zucchero, olio di semi, conserve di pesce, birra), tessili, dell’abbigliamento, del tabacco, della carta; sono però anche attivi i settori cantieristico, siderurgico, metallurgico (rame, alluminio), meccanico (montaggio di autoveicoli), chimico (prodotti di base, materie plastiche, resine, fertilizzanti), elettronico, della gomma, del cemento.
Rappresenta anche una grande risorsa il settore del turismo, da sfruttare al massimo organizzando in modo intelligente le enormi potenzialità dell’isola .
Durata: 12 giorni / 11 notti
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La tradizione culinaria pakistana è sostanzialmente la stessa dell’India. La differenza principale consiste nel minor uso di spezie piccanti che si fa in Pakistan rispetto all’India (derivato dalla tradizione araba, turca e persiana) e nel frequente ricorso allo yoghurt che neutralizza l’intenso sapore del peperoncino. I piatti tipici della cucina pakistana sono il pilaw, a […]