Uno dei periodi migliori per visitare il Giappone è la primavera, ( dalla fine di marzo o i primi di aprile fino a maggio, pur variando dalla posizione geografica delle varie regioni) quando fioriscono i ciliegi. I giapponesi adorano talmente tanto la fioritura dei ciliegi che fanno picnic sotto gli alberi nei parchi e talvolta nei cimiteri (esiste persino un servizio meteo di previsioni della fioritura dei ciliegi!) oppure in autunno, quando i colori si tingono di rosso e arancione. Certamente e soprattutto per noi italiani, non si dovrebbe andare in giugno classificato il periodo delle piogge.
Dalla fine di settembre alla metà di novembre (altro periodo indicato per visitare il Giappone)poi, far visita ai giardini e ai parchi è un vero toccasana per lo spirito e gli occhi poiché questi luoghi vengono adornati da numerose specie differenti d’incantevoli crisantemi; inoltre in questo periodo sono numerose l’esposizioni internazionali, i concerti, le manifestazioni sportive mentre le feste tradizionali nipponiche e ce ne sono a centinaia un po’ in tutto l’arcipelago, si svolgono nel periodo estivo, quando anche turisti di ogni età vengono attratti continuamente da ciò che offre la natura, come anche le spiagge oceaniche.
In realtà un viaggio nella terra del Sol Levante offre al turista l’opportunità di osservare un mondo in cui il rispetto di secolari tradizioni e lo sviluppo della tecnologia più avanzata si fondono senza apparenti contrasti; offre la possibilità di interagire in un contesto al quale siamo culturalmente così estranei da provocare situazioni di isolamento e incomprensione quasi totali; permette di camminare per strada e incontrare moltitudini di kou-gyaru (le studentesse del liceo in divisa scolastica); in Giappone tanto le mance quanto i mercanteggiamenti non sono diffusi. Volendo mostrare gratitudine a qualcuno è bene fare un regalo, anche negli alberghi. L’unico posto dove si può contrattare sono i negozi che vendono materiale elettronico a prezzi scontati, dove, chiedendo educatamente, si può riuscire a ottenere una riduzione del 10%.
Entrando sia in un ristorante che in un negozio l’espressione usata è “ Irasshaimase “ che vuol dire “ Prego Entrate ”.
Di solito, nei Ristoranti tradizionali, all’entrata o comunque prima di varcare la soglia della zona dove si mangia, ci si toglie le scarpe. Quando si esce invece è educato dire l’espressione “Gochisosama deshita” ovvero “Grazie per il cibo”. L’augurio per brindare invece si chiama “Kampai”. Dove si mangia con i bastoncini è vietato usarli per indicare qualcuno o qualcosa e giocarci sulla tavola. Due poi sono usanze tipiche dei funerali e da non fare mai a tavola:Bastoncini infilzati nel riso (che poi vengono posti sull’altare) e passare il cibo ad altri commensali da bastoncino a bastoncino, perché così si passano solo le ossa dei defunti cremati.
E’un popolo legato alle tradizioni, ma proiettato al futuro. Dai manga alle arti marziali e al Sumo, dal sushi al sake, dagli shinkansen ai grattacieli di Tokyo, dai templi scintoisti ai giardini zen, dal quartiere storico (Gion) delle geishe a Kyoto al quartiere dell’elettronica di Akihabara… un viaggio verso il Sol Levante!
Durata: 13 giorni / 11 notti
da € 3.240 - Voli inclusi
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