La ricchezza dell’Oman deriva principalmente dalla vendita del petrolio. Rispetto ai paesi confinanti è meno ricco di petrolio, e tra altre risorse economiche su cui può contare sono l’agricoltura (datteri e agrumi, cereali, tabacco, ortofrutta), allevamento caprino, ovino, bovino e dei cammelli, e la pesca. Tra i prodotti esportati troviamo oltre al petrolio anche il pesce, metalli e prodotti tessili. La bilancia commerciale si mantiene attiva. In anni recenti, anche il turismo è divenuta una risorsa importante, sia per la popolazione che per l’economia nazionale. Tra le attrazioni principali vi sono le zone balneari della costa, ma anche alcune valli desertiche e la capitale. Il sultanato non è stato investito dalle minacce del terrorismo e del radicalismo islamico, pertanto rimane una destinazione relativamente sicura anche per l’utenza occidentale. Recentemente il governo ha avviato un processo di diversificazione economica incentrato sullo sfruttamento di risorse alternative al petrolio (esportazione di gas, creazione di maxi-impianti petrol-chimici alimentati a gas) e sulla valorizzazione della manodopera locale. Nel 2000 aderisce alla World Trade Organization e nel 2006 stringe rapporti di alleanza con gli Stati Uniti, con i quali mantiene un rapporto di libero mercato.
La popolazione omanita è complessivamente giovane, infatti quasi il 90% ha meno di 65 anni.
Il tasso di crescita è superiore al 2% e la speranza di vita è di circa 75 anni. L’alfabetizzazione tocca l’80% della popolazione.
Curiosità: Nome: in Corea come regola generale le persone hanno un nome composto da tre caratteri cinesi, che si pronunciano quindi complessivamente con tre sillabe. Il primo di questi caratteri è il cognome, mentre gli altri due costituiscono il nome. Una di queste ultime due sillabe, è talvolta usata per identificare la generazione e in […]