Economia: il Nepal è un Paese poverissimo e presenta da sempre un’economia di marcatissimo sottosviluppo. Il Nepal basa la sua economia pressoché esclusivamente sul settore primario: in tutto il Paese è diffuso l’allevamento, specie quello bovino (che in genere si pratica mediante transumanza stagionale) pur con alcune differenze: nel bassopiano l’allevamento è complementare o subordinato all’agricoltura, al di sopra dei 3000 metri diventa l’attività economica di base.
Si allevano lo yack (fornisce lana, pelli, carne e latte, viene usato come animale da soma), bufali, ovini, caprini e volatili da cortile. Per quanto riguarda l’agricoltura, la limitata estensione delle terre coltivabili e le difficili condizioni morfologiche e climatiche consentono solo una modesta agricoltura di sussistenza e impongono la necessità di praticare un fitto terrazzamento dei versanti montuosi nonché di ricorrere all’irrigazione nelle zone aride.
Un notevole impulso all’espansione agricola è stato comunque ottenuto con la valorizzazione della fascia pianeggiante meridionale. In misura minore, partecipano alla formazione della ricchezza nazionale il terziario e le industrie manifatturiere. Il settore industriale si basa sulla lavorazione dei prodotti locali; le industrie, concentrate nelle zone di Kathmandu, Lalitpur, Biratnagar e Balaju, comprendono soprattutto oleifici, zuccherifici, manifatture di tabacchi, birrifici, caseifici, impianti tessili, calzaturifici, cartiere, oltre che alcuni cementifici, fabbriche di ceramiche e piccoli stabilimenti meccanici.
Il turismo rappresenta un’importante fonte di valuta estera ma la precaria situazione politica compromette un reale sviluppo del settore. Sono ancora carenti le infrastrutture necessarie al comparto e solo la valle intorno alla capitale è attrezzata per l’ospitalità turistica. Abbastanza modesto è il commercio, sia interno sia estero. Le esportazioni sono costituite da cereali, pellami e altri prodotti zootecnici, tappeti, iuta, legname ecc. e coprono ca. un terzo delle importazioni, rappresentate soprattutto da apparecchiature industriali di base, macchinari e mezzi di trasporto, combustibili ecc. Il maggior partner commerciale è l’India, che copre circa il 60% degli scambi in entrambe le direzioni; il resto delle importazioni proviene da Cina e Indonesia mentre l’export è diretto anche verso Stati Uniti e Germania.
La cucina libanese è un incontro di sapori turchi ed arabi, con un tocco francese, per questo speziati, freschi e raffinati. Generalmente il pasto è composto da antipasti, portata di carne o pesce ed un’insalata ed il dolce. Gli antipasti sono spesso composti da tortini di spinaci, formaggio e pizza accompagnati da salse. Il tabouleh […]
Libri: A.A.V.V., Mongolia. Nelle steppe di Cinghis Khaan, 1992 Adravanti F., Gengiz-Khan Primo Imperatore del “Mirabile Dominium; Milano 1984. Audisio E., Tutti i cerchi del mondo, Milano 2004. Barzini L. jr, Evasione in Mongolia, Torino 1997. Colleoni A., Mongolian shamanism, C.N.R.-M.A.S. Costantinides F., Sciamanismo mongolo, C.N.R.-M.A.S., Trieste 2006 De Toffol D.-Bellatalla D., Sciamanesimo e sacro […]