Da circa un ventennio l’economia dello Sri Lanka si è aperta al libero mercato e alle esportazioni. I settori tradizionali come il tè, la gomma e la cannella, costituiscono ancora oggi una parte importante dell’economia, anche se risulta crescente l’importanza dei settori alimentare, tessile, telecomunicazioni e bancario.
Le esportazioni sono costituite da piantagioni per il 20% e dal settore tessile per oltre il 60%.
Nel corso degli anni novanta il PIL del paese è cresciuto ad un tasso annuale medio del 5,5%, con una lieve flessione nel ’96.
Il reddito pro-capite dello Sri Lanka è il più alto fra i paesi dell’Asia meridionale, con 1350 US$ è quasi il doppio del reddito pro-capite dell’India.
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