Festività della Mongolia

Quando si parla di festività in Mongolia, la prima parola che si sente pronunciare è Naadam. Essa infatti, da tremila anni, è considerata la festa nazionale più importante del Paese, da otto secoli è la rievocazione delle gesta di Gengis Khan, orgoglio inossidabile della Mongolia, e dal 1921 costituisce anche l’anniversario della rivoluzione mongola.
Durante il Naadam, dall’11 al 13 luglio, si riuniscono tutti gli abitanti del Paese e Ulaanbaatar viene lentamente circondata dalle gher dei nomadi provenienti da tutte le “aimag” (regioni), caricando l’atmosfera di passione e tensione agonistica. Il Naadam è infatti la seconda Olimpiade più antica del mondo e dura tre giorni in cui i cittadini si cimentano in serrate gare di tiro con l’arco, lotta e corsa dei cavalli (il nome intero della festa,”Eriin Gurvan Naadam”,  significa infatti “I Tre Principali Giochi degli Uomini”).
Le competizioni sono precedute da una spettacolare e sfarzosa cerimonia di apertura con parate di atleti, soldati, musicisti, monaci e figuranti con le antiche uniformi dei guerrieri di Genghis Khaan
La celebrazione vera e propria ha inizio nella piazza principale di Ulaanbaatar dove l’esercito schierato fa da cornice ai discorsi delle autorità e del presidente della Repubblica. Il pubblico e gli atleti si trasferiscono quindi allo stadio centrale dove musiche e danze in stile medievale si susseguono per ore, accompagnate da una lunga e sfarzosa sfilata di monaci e figuranti con le antiche uniformi dei guerrieri di Genghis Khan, che ne rievocano le gesta.
Si passa poi alla gara più attesa, in cui cinquecento molossi si battono nella specialità della lotta, il loro sport nazionale, per conquistare il titolo di Leone della Mongolia. Chi si aggiudica almeno due titoli nazionali viene acclamato come Titano. Tocca poi agli arcieri uomini e donne, che si affrontano in gare di tiro con l’arco, tutti bardati secondo l’antica tradizione guerriera. Infine, oltre seimila cavalieri danno vita alla manifestazione più spettacolare, quella della corsa sui cavalli, che si svolge su una piana stepposa in una sfiancante gara di 15 e 30 chilometri.
Il Naadam può essere dunque considerato come l’occasione ideale per cogliere il vero folklore mongolo.
Altre feste del calendario mongolo sono le seguenti:
  • Tsagaan Sar: nel 1216, durante il giorno dello Tsagaan Sar, l’Imperatore mongolo emanò un decreto che premiava la popolazione con oro e tessuti, omaggiò i più anziani e fece liberare i prigionieri non macchiatisi di delitti infami. Da allora il Paese celebra questa data con la festa del Tsagaan Sar (del Mese Bianco) che costituisce il capodanno mongolo e solitamente cade nella seconda metà di febbraio, a segnare il passaggio dall’inverno alla primavera. I mongoli fanno festa per cinque giorni consecutivi, durante i quali si scelgono i vestiti migliori e si preparano centinaia di buuz (i tradizionali ravioli al vapore) e altri piatti e bevande tipiche. Poi vengono svolti antichi riti per ricordare gli antenati,si omaggia con le braccia alzate la prima alba del nuovo anno e si scambiano visite ed auguri con parenti e amici e ci si scambia regali, il tutto accompagnato da giochi, canti e balli. Il nome della festa è correlato al colore bianco, che per i mongoli simbolizza la felicità e conseguentemente, donando od indossando qualcosa di bianco, il nuovo anno potrà essere nobile e senza macchia
  • Festa dei Mille Cammelli: istituita da un’organizzazione non-governativa per preservare la specie dei meravigliosi cammelli battriani, in via d’estinzione in quanto negli ultimi vent’anni la sua popolazione è diminuita sensibilmente. Si svolge a metà febbraio in alcune località del deserto del Gobi e prevede danze e musica tradizionale ma soprattutto competizioni riservate ai cammelli: corse di velocità, tornei di polo e perfino una gara di bellezza, dove i nomadi mettono in mostra gli animali più eleganti e le selle più sontuose
  • Festival Nazionale del Costume Mongolo: il 24 luglio nel parco nazionale Gorkhi-Terelj appuntamento con le meraviglie dei costumi nazionali e il folclore più genuino delle varie etnie della Mongolia. Per i viaggiatori un’occasione anche per assistere a riti religiosi antichissimi, alle danze nazionali Tsam e alla musica khoomi: il tutto è eseguito come una sorta di esorcismo contro gli spiriti maligni
  • Festa del Giorno dei Nomadi: ha luogo il 17 e il 18 settembre di ogni anno nella Riserva Naturale del Gun Galuut ed è una celebrazione della vita nomade, una sorta di “giochi senza frontiere” della steppa. In gara si presentano squadre che rappresentano le varie etnie e che si affrontano in originali gare di abilità e conoscenza. Il primo giorno si chiude con spettacoli musicali e di contorsionismo, mentre il secondo giorno è dedicato a “sorrisi dalla Mongolia”, un concorso di bellezza riservato a giovani coppie e ai loro cavalli
  • Festa dell’Aquila: il 6 e 7 ottobre nella zona dell’Altai si celebra questo antichissimo rito, tramandato di generazione in generazione dai kazaki. L’annuale appuntamento riunisce i migliori cacciatori con le aquile che mettono in mostra l’impressionante abilità, sia dei rapaci sia degli addestratori, nella caccia ai conigli ed alle volpi. La festa si svolge nell’estrema zona occidentale della Mongolia, caratterizzata da splendidi paesaggi di montagne e ghiacciai.

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