C’era una volta il sovrano del grande regno dell’India, Addicavan. Egli aveva affidato la difesa delle frontiere del suo prezioso regno al figlio primogenito Prah Thon, principe di grande valore, che difese il regno del padre dall’invasione delle tribù d’oltre confine. A causa della guerra il principe stette lontano dal regno molti anni e, quando seppe che si tramava per escluderlo dall’eredità, tornò alla testa del suo esercito. Ma trovò ad attenderlo le guardie di suo padre e fu mandato in esilio con i suoi seguaci e con le loro famiglie. Fuggirono verso est, navigarono per molti giorni, finché giunsero in un vasto golfo circondato da montagne e lì approdarono e costruirono una città. Poco più al largo c’era un’isola sulla quale si ergeva un albero maestoso.
Durante i periodi di secca il mare si ritirava ed era possibile raggiungere l’isola a cavallo: qui si organizzavano fruttuose battute di caccia. Ma quando il mare riprendeva la terra l’isola tornava distante e Prah Thon la osservava da lontano rimpiangendo il suo regno. Fu durante una di queste battute sull’isola che il principe esule, passeggiando sotto il grande albero alla luce del plenilunio, scorse una bellissima fanciulla danzare nel cielo circondata dalle sue ancelle. Voleva sposarla, ma lei gli disse che doveva ottenere il consenso del padre, perciò gli ordinò di ritornare al prossimo plenilunio.
Prah Thon obbedì e tornò qualche tempo dopo. La fanciulla ricomparve e lo condusse sulla riva del mare. Le acque si misero a ribollire impetuosamente e di lì a poco emersero le nove teste di Bhujang Nagaraja, il re dei Naga, Signore del mare e di tutte le profondità della terra. Egli concesse la mano di sua figlia Dharavatti al principe Prah Thon. Poi chiamò a raccolta tutta la sua corte, comparvero centinaia di Naga che si misero a bere tutta l’acqua circostante, da lì emerse una terra che Dharavatti portava in dote a Prah Thon: la terra di Cambogia. In cambogiano “tonlé” vuol dire fiume e grande si dice “thom”: Tonlé Thom è il Grande Fiume, il Mekong, il cui lavoro paziente durato migliaia di anni ha dato origine alla terra su cui si trova l’attuale regno di Cambogia.
(Il Naga è la raffigurazione simbolica del cobra a tre, cinque o sette teste. Nella tradizione dravidica è il Signore delle profondità subacquee e sotterranee e gli artisti khmer lo hanno immortalato nella pietra dei famosi bassorilievi di Angkor. I Naga sono i geni dell’acqua, portatori di vita, sono i detentori della Sapienza e difendono la meditazione dei mistici.)
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