Le città del Vietnam

Hanoi

Hanoi, capitale politica del Vietnam, significa in vietnamita “al di qua del fiume” ed è adagiata lungo la sponda del Fiume Rosso, che nel corso del tempo, a causa di alluvioni e cambi di percorso, ha dato vita a diversi laghi costellati da isolette che caratterizzano il paesaggio urbano. E’ abitata da circa un milione di abitanti. Capitale imperiale fin dal 1010 e durante la dinastia Le dal 1428 al 1788, riprese il suo ruolo nell’Indocina francese durante il periodo coloniale dal 1902 al 1953, per diventare infine la capitale politica del Paese dopo la riunificazione nel 1976.
Hanoi si presenta come una tipica città francese d’ inizio secolo, con lunghi viali, parchi e costruzioni che richiamano appunto lo stile francese, retaggio della dominazione coloniale. Non mancano però aspetti che richiamano la secolare cultura asiatica. Malgrado i bombardamenti subiti dalla città infatti, buona parte dei suoi edifici storici sono ancora in discrete condizioni. Un’immagine tipica dell’antica architettura vietnamita è fornita dal Tempio della Letteratura, dedicato a Confucio nel 1.070 da antichi eruditi e letterati, che qui fondarono la prima università del paese, senza tralasciare il tempio di Ngoc Son, ubicato su un’isoletta del lago Hoan Kiem.
Altre importanti attrattive storiche della capitale sono la Pagoda Mot Cot ( conosciuta come “Pagoda ad un solo pilastro”), particolarissima pagoda in legno che poggia su un unico pilastro, costruita nel 1.049 a rappresentazione della purezza del fior di loto; il Mausoleo di Ho Chi Minh, legato alla storia recente del Paese; il tempio del genio Quan Than ed il lago della Spada Restituita, circondato da alberi secolari.
E’ infine interessante andare alla scoperta dello spirito popolare della città, visitando il Museo delle Etnie e passeggiando tra negozietti colorati e vecchie botteghe all’interno del Quartiere Vecchio (XV secolo), a bordo dei tradizionali cyclò.
Ho Chin Minh City

L’antica Saigon, alla fine della guerra civile, prese il nome dal leader politico della parte vincente, il Vietnam del Nord. Essa oggi rappresenta il cuore pulsante del Vietnam, nonché sua città più grande, e ne rispecchia l’essenza, con quella fusione unica tra cultura autoctona e profonde influenza francesi e cinesi, riscontrabile a prima vista nella sua architettura. La città, già al tempo della guerra, centro commerciale di primaria importanza del Sud-Est Asiatico, ha avuto uno sviluppo economico esplosivo, riscontrabile soprattutto nel paesaggio urbano di questa città, costellato da numerosi grattacieli, ristoranti eleganti e negozi lussuosi, il tutto caratterizzato dalla vivace frenesia tipica di una metropoli.
In questo mix di moderno spirito imprenditoriale e conservazione di un ricco e stratificato passato, molte sono le attrattive turistiche tra le quali alcune raffinate costruzioni religiose. Nel quartiere cinese di Cholon, tra le botteghe tradizionali che espongono le merci più disparate, si trovano due interessanti pagode in stile cinese. Una è quella di Quan Am, sorta in onore della dea della misericordia, che presenta un tetto istoriato con scene fantastiche ispirate a drammi e leggende cinesi, porte decorate con antichi pannelli di legno dorati e pitture murali in rilievo. L’altra è la pagoda Thien Hau, dedicata alla dea protettrice dei naviganti. La Cattedrale di Notre Dame, risalente al 1877, è invece in stile romanico, insieme al vicino Ufficio postale, entrambi retaggio del periodo coloniale.

Degni di nota sono anche i musei dedicati alla Rivoluzione Comunista ed alla Guerra del Vietnam, oltre che l’escursione a Cu Chi, che dista da Saigon circa 60 chilometri. La sua famosa rete di gallerie, costruita alla fine degli anni ’40 dai Viet Minh durante la guerra contro i Francesi, fu ampliata negli anni ’60 dai Vietcong fino a raggiungere i 250 chilometri di lunghezza e i 7 metri di profondità. Si tratta di una grande ed inespugnabile città sotterranea a più livelli e ricca di passaggi nascosti, in cui vissero molti guerriglieri durante i periodi di conflitto

Sapa

Posta a un’altitudine di 1600 m, la cittadina di Sapa è una delle località del Vietnam settentrionale più note e turisticamente ricercate, resa famosa come stazione climatica dai francesi nell’era coloniale. Oggi il turismo sta sempre più rivalutando Sapa, per via della vestigia architettoniche in stile coloniale lasciate dai francesi e dalla cordialità degli abitanti, ma soprattutto per merito dei suoi paesaggi unici e del particolare clima mite della zona, caratterizzato da una forte stagionalità.
Durante il periodo delle piogge, il paesaggio assume un particolare fascino e muta magicamente sembianze: i fiumi cambiano il loro percorso dando origine a spettacolari cascate incastonate tra la rigogliosa vegetazione, talvolta rendendo un po’ insidiosa la zona, ma allo stesso tempo molto suggestiva.

Halong

La baia di Halong, definita l’ottava meraviglia del mondo, è uno dei luoghi più suggestivi del mondo, grazie alle sue 3.500 isole rocciose ammantate di verde che emergono dalle acque smeraldine del golfo di Tonchino. La baia, costellata da rocce carsiche, ha subito nei millenni l’opera di erosione del vento e dell’acqua, creando un ambiente fantasmagorico di isole, isolette e faraglioni, alcuni dei quali alti centinaia di metri. Alcune isole hanno formato anche un laghetto interno, accessibile attraverso un passaggio che sparisce del tutto durante l’alta marea, mentre altre presentano grotte e formazioni dalle forme più strane. Hang Dan Go, la grotta dei pali di legno, è probabilmente la più bella, con le sue grandi cavità decorate con stalattiti e stalagmiti. Durante le mezze stagioni, la foschia del mattino crea effetti molto suggestivi, facendo apparire e scomparire isole e rocce in lontananza.
Il nome Ha Long significa ‘luogo dove il drago si è inabissato nel mare’ e si riferisce ad un’antica leggenda,secondo cui le centinaia di isolotti sarebbero i resti della coda di un drago, inabissatosi nelle acque della baia. Navigare tra le insenature segrete e le acque limpide della baia di Halong, alla volta delle meravigliose grotte e spiaggette, è dunque un’esperienza memorabile, in cui il senso dell’avventura si accompagna ad una sensazione di placida contemplazione.

Hoi An

Hoi An sorge di fronte ad una grande baia formata da un estuario del fiume Thu Bon. Conosciuta dagli antichi come Faifo, la città fu un vivace porto commerciale sin dal II° secolo d.C., sotto il regno Champa. Decaduta nel XIV° secolo, riprese la sua funzione di emporio internazionale verso la metà del secolo XV°, quando da qui transitavano velieri di mercanti olandesi, portoghesi e giapponesi. Fu solo nel XIX° secolo, con l’interramento del fiume Cai, che la città perse importanza a favore di Danang, che sorge 30 km a nord.
Le diverse influenze operate dalle culture straniere su quella autoctona vietnamita hanno creato un’incantevole e suggestiva miscela architettonica, riconosciuta anche dall’Unesco. E’ dunque molto interessante ammirare i suoi magnifici edifici di grande valore storico, passeggiando per le sue incantevoli stradine, fiancheggiate da pagode, case di mercanti, palazzi comunali ed un intero isolato di case porticate francesi. Caratteristico anche coglierne l’atmosfera cinese nelle sue strette stradine e nelle basse case tegolate, costruite in legno e decorate con tavole laccate e pannelli con caratteri cinesi.

 

Hue

Ritenuta da molti la più bella città del Vietnam e localizzata sulle rive del Fiume dei Profumi, Huè giace tra mare e monti, trovandosi sul ristretto corridoio che collega Hanoi a Ho Chi Minh City. Fin dall’antichità, con il nome di Phu Xuan, è stata una dei maggiori centri culturali, religiosi ed intellettuali del Vietnam e ne fu capitale nei decenni precedenti la colonizzazione francese. Dimostrazioni della sua grandezza sono le maestose tombe imperiali della dinastia Nguyen e i resti della Cittadella, all’interno delle cui mura (costruite dai francesi secondo i dettami dell’architettura militare europea), si trovano alcuni dei più begli esempi dell’architettura classica vietnamita: la Città Imperiale, i nove cannoni sacri, la Città Imperiale, il Palazzo dell’Armonia Suprema e la Sala dei Mandarini.
Il complesso monumentale di Huè, memoria di antico splendore, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1993, nonostante siano ancora visibili, a distanza di quarant’anni, i danni inferti dalla guerra.
A circa 15 km da Huè, attraverso un’escursione in battello sul fiume dei Profumi, si raggiungono la pagoda di Thien Mu e la tomba imperiale di Tu Duc.

 

My Son

My Son è il sito archeologico più suggestivo del Vietnam: nella magica atmosfera di una vallata solitaria, immerse nel verde della foresta tropicale, vi sorgono infatti alcune torri Cham, testimonianza della più antica etnia del Paese. Questo sito archeologico costituisce anche il luogo del Sudest Asiatico che rimase abitato più a lungo per motivi religiosi:il Regno Cham vi si insediò infatti dal IV° fino al XV° sec.
Situato nel Vietnam del Sud, My Son fu infatti il più importante centro spirituale e religioso del Regno Champa. Il Santuario di My Son, che esemplifica la grandezza del risultato architettonico Cham, è un vasto complesso di monumenti religiosi collegati l’un l’altro, originariamente comprendente più di 70 strutture.
Questo suggestivo sito doveva sembrare a prima vista una vera e propria foresta di torri di mattoni rossi: le torri erano infatti la principale componente dell’architettura Cham, costruite per rispecchiare la divinità del re. La prima costruzione di questo complesso archeologico fu un tempio di legno dedicato al genio Siva Bhadresvera, che però fu distrutto da un incendio nel XVI° secolo. Le distruzioni della guerra hanno poi causato altre gravi perdite ed oggi, purtroppo, è possibile ammirare i resti di solo 25 strutture.

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