I primi scritti dello Sri Lanka sono in lingua pali e risalgono al V-VI secolo.
Intorno al V secolo vennero scritti gli jataka, testi che narrano le vite delle precedenti incarnazioni del Buddha.
Nello stesso periodo, parallelamente alle opere in pale, si diffusero quelle scritte in sanscrito.
Le opere in lingua singalese, invece, apparvero solo tra il VI e l’VIII secolo sottoforma di poesie, frammenti e iscrizioni su caverne.
La letteratura medioevale dell’isola si sviluppa sul modello delle opere indiane. Il testo più importante del periodo è “La perla della poesia” scritta dal re singalese Parakramabahu. Nel XIII secolo si diffonde anche il genere letterario della prosa, la cui migliore interpretazione è riscontrabile in “Il mare di nettare” di Gurulugomi.
La traduzione dei jakata in lingua singalese fu terminata nel XIV secolo.
Il genere poetico rifiorisce e si sviluppa ulteriormente nel XV secolo.
Nei primi anni del XX secolo compaiono i romanzi in singalese. Tra i primi autori troviamo De Silva, autore di Mina (1905), Teresa (1907) e La nostra religione (1910), e Sirasena, che ha scritto il romanzo Jayatissa e Rosalina (1906).
Gli anni quaranta fanno conoscere al pubblico letterario Munidasa, uno tra i principali di autori di racconti brevi.
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