Tre sono le principali discipline dei mongoli: lotta, tiro con l’arco e corsa dei cavalli.
Le gare si svolgono senza compromessi, secondo le leggi ancestrali della steppa. Per questo da qui non usciranno mai campioni del mondo o allori olimpici. La vera Olimpiade per i mongoli si chiama Naadam, due giorni di gare e di festa nella seconda settimana di luglio. La lotta è quella classica dei combattenti mongoli, lenta, estenuante, con regole rigide: non ci sono categorie, si procede con duelli a eliminazione tra cinquecento lottatori finché uno solo resta in piedi: è il vincitore, il titano, l’uomo più forte del Paese. Nel tiro con l’arco e nella corsa dei cavalli gareggiano tutti: dai bimbi alle donne, dai giovani ai vecchi e, alla fine delle gare, nelle tende si preparano migliaia di buuz, i ravioli di montone cotti al vapore, e litri di airag, il latte di cavalla fermentato. Da qualche anno però i mongoli stanno diventando protagonisti anche in sport “istituzionali”: nel sumo sono diventati protagonisti assoluti. Anche nelle discipline più popolari in occidente, come baseball, basket e pallavolo, la Mongolia sta facendo progressi. Soprattutto nel calcio, la nazionale sta provando ad avanzare nella classifica Fifa: attualmente è al 185° posto, su 205, del ranking internazionale, ma è passata da risultati come lo 0-15 contro l’Uzbekistan nel 1998 al recente 2-2 con il Bangladesh nelle qualificazioni per Germania 2006. Molto interessante è anche la presenze di vere e proprie scuole di contorsionismo; questa diffusione è dovuta alla credenza che i limiti del corpo fossero un ostacolo per entrare in contatto, o almeno avvicinarsi, a una dimensione spirituale; si cerca pertanto di dimostrare che la fisicità sia solo una proiezione della mente, e che non esistono limiti insuperabili. Movimenti acrobatici e contorsionismo, verticali sulla testa, flessioni in appoggio sui soli mignoli, salti mortali e cadute dall’alto con atterraggio in spaccata sono le cose che si apprendono in queste “palestre”. Ma anche tecniche di difesa e combattimento eccezionali, che contribuiscono ad attirare allievi in tutto il mondo. Si tratta di virtuosismi che possono essere alla portata di tutti, purché si abbia completa padronanza del proprio Qi, cioè l’energia del corpo.
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