È una notizia ufficiale, uscita già da qualche giorno e che non ha mancato di suscitare un’ondata di polemiche in tutto il mondo.
Le autorità del Nepal, hanno infatti deciso di vietare d’ora in avanti le scalate solitarie per raggiungere l’Everest, la vetta più alta del mondo con i suoi 8.848 metri.
Il motivo che ha spinto a prendere una risoluzione del genere, come hanno riferito le stesse associazioni turistiche del paese, è stato l’elevato numero di incidenti e di vittime registrati negli ultimi tempi.
Dal 1920 ad oggi infatti, si contano purtroppo 200 morti, (di cui 6 solo nel 2017), il più delle volte a causa di valanghe e cadute.
L’unica possibilità stabilita dalla nuova normativa è quella di poter scalare la cima solo con l’ausilio di guide apposite, decisione questa nata in particolare per creare più posti di lavoro a favore degli abitanti del luogo.
Nemmeno i soggetti con disabilità molto gravi, come ad esempio quelli senza entrambi gli arti inferiori, potranno cimentarsi nella scalata; ecco perché molti alpinisti e scalatori professionisti si sono indignati, definendo tutto ciò una misura altamente discriminatoria, in quanto pone un ostacolo insormontabile al desiderio di quelle persone, che nonostante la loro difficile condizione fisica, non smettono di lottare e di portare avanti le loro passioni con un coraggio e una tenacia senza paragoni.
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