Nato nel 1971, il Bangladesh assunse nel 1972 la forma di democrazia parlamentare con una carta costituzionale più volte modificata negli anni successivi. Con il ripristino del multipartitismo (1990) e la configurazione del nuovo assetto democratico, il presidente della Repubblica è eletto dai membri del Parlamento e il suo ruolo appare notevolmente limitato rispetto a quello assunto dal governo e dall’assemblea legislativa. Il Parlamento, composto da 300 membri eletti a suffragio universale, resta in carica per 5 anni.
Il Chittagong, una divisione amministrativa del Paese che conduceva dal 1973 una dura lotta autonomista guidata dai ribelli Shanti Bahini, nel 1997 ha stabilito con il governo un accordo di pace. Il modello giudiziario si basa sulla Common Law britannica.
È presente una Corte Suprema i cui membri, presidente compreso, sono nominati dal presidente della Repubblica. Il Paese non accetta la giurisdizione della Corte Internazionale di Giustizia ed è in vigore la pena di morte. Dal 2000 è in vigore una legge sulla sicurezza pubblica che attribuisce estesi poteri alla polizia e istituisce tribunali speciali per i terroristi.
Nonostante la decisa crescita del PIL (oltre 6% nel 2006) e la riduzione dello squilibrio nella bilancia commerciale, il Bangladesh versa ancora in condizioni di estrema povertà, e si affida in gran parte agli aiuti internazionali e alle rimesse degli emigrati. Il PIL ammonta infatti a 94.507 ml $ USA e permette un valore pro […]
Timor Est è uno stato del sud-est asiatico facente parte dell’arcipelago delle Molucche, famosa fin dall’antichità per le grandi foreste di sandalo bianco, pregiatissimo legname che ricopriva buona parte del suo territorio; dello Stato fanno parte anche gli isolotti di Atauro e di Jako, oltre alla exclave di Ocusse (Ocussi) Ambeno, ubicata nella parte occidentale […]