Popolazione mongola

Popolazione:
La Mongolia è un territorio molto vasto: circa 5  volte l’Italia ed ha una popolazione di circa 2 milioni e mezzo di abitanti di cui 900.000 sono ancora pastori nomadi che si spostano con le loro carovane di cammelli almeno 15 volte l’anno, in cerca di nuovi pascoli o di acqua per il proprio bestiame. Con una media di 1,9 abitanti per km² (2008), la Mongolia presenta la più bassa densità di popolazione del mondo.
Se non si è preparati, il vuoto estremo di questo Paese può disorientare anche il viaggiatore più esperto: a nord la taiga, a sud il deserto del Gobi, ad ovest i monti Altai e da qui fino all’estremo est, solo steppa.
Lingua:
L’idioma mongolo, di ceppo uralo-altaico (di cui fanno parte anche il finnico, il turco, il kazaco, l’uzbeco e il coreano), è la lingua ufficiale della Mongolia. L’alfabeto utilizzato per la scrittura è il cirillico russo, imposto con la forza dal regime comunista nel 1941 ma, per titoli o marchi, si usa ancora l’antico alfabeto Uiguro. Quest’ultimo costituisce una scrittura alfabetica di antica origine siriaca, che i mongoli fecero propria ed usarono, fatta eccezione per un brevissimo periodo nel quale fu tentato l’esperimento dell’alfabeto latino, fino al 1941. Un altro alfabeto, inventato dal primo Buddha Vivente mongolo, Zanabazar, da lui chiamato alfabeto “Soyombo”, fu usato per un breve periodo per tradurre i testi buddisti dal tibetano e dal sanscrito. Si trattava però di un alfabeto elitario, sconosciuto al popolo.
Religione:
Fino al XVI° secolo lo shamanismo era la religione dominante in Mongolia. Il lamaismo tibetano fu introdotto alla popolazione dal leader Altan Khan (1507–83). Il profondo rispetto per questa religione è testimoniato anche dai solidi e antichi rapporti che legano la Mongolia al Tibet. Durante il XVIII° secolo la dinastia Manchù incoraggiò la pratica di questo culto, in quanto ciò implicava una maggioranza di monaci piuttosto che guerrieri. Quando il regime comunista salì al potere nel 1921, in Mongolia esistevano 110.000 lama (monaci) che vivevano in 700 monasteri, ma dal 1929 al 1990 le autorità cercarono di ostacolare questo culto. Agli inizi degli anni ’30 migliaia di monaci furono arrestati e deportati nei campi di lavoro della Siberia, da cui non fecero mai ritorno. I monasteri furono chiusi e saccheggiati e tutte le cerimonie e culti religiosi dichiarati fuori legge. La libertà di culto è stata ripristinata solo nel 1990 e da allora c’è stato un massiccio ritorno alla fede buddhista, in particolare al lamaismo, ed i giovani stanno riapprendendo le pratiche religiose, tramandate loro dagli anziani che ancora le ricordano.  Nelle regioni della Mongolia occidentale vive poi una consistente minoranza di musulmani sunniti (5%), gran parte dei quali di etnia kazaca.
Istruzione:
Prima del XX° secolo l’istruzione in Mongolia era limitata ai monaci nei monasteri Buddisti. Durante il regime socialista, venne data invece una grande importanza all’istruzione elementare ed alla letteratura, con particolare rilievo per il teatro, la musica e l’arte in generale, oltre che all’insegnamento della lingua russa. Sotto il socialismo quindi il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta arrivò a superare il 90%. L’Università Statale fu fondata nel 1942 a Ulaanbaatar e la maggior parte degli insegnamenti erano originariamente tenuti in russo, vista la scarsità di testi in lingua mongola specializzati in determinati campi. Agli studenti più promettenti era poi data la possibilità di partecipare a corsi di studio avanzati in Unione Sovietica. Attualmente, in Mongolia, la scuola è gratuita e obbligatoria per i ragazzi dai 7 ai 16 anni di età ed il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta ha raggiunto il 99,2%.

Nonostante la bassa densità di popolazione, attualmente convivono in Mongolia molti gruppi etnici: se ne contano anche venti, ognuno con proprie caratteristiche.

Barga
Quanti sono: 2.000
Dove vivono: nelle aimag nord-orientali di Dornod e Sukebatar
Chi sono: discendenti di etnie siberiane originarie del lago Baikal; a loro volta comprendono altri ceppi etnici, il più importante dei quali è quello dei Solon.

Bayan
Quanti sono: 35.000
Dove vivono: in una regione nord-occidentale nell’aimag di Uvs
Chi sono: diretti discendenti dei mongoli Oyrad. Lo stesso termine (Bayan significa “ricco”) indica che questo ceppo etnico è uno dei più popolosi della repubblica di Mongolia.

Buriati
Quanti sono: 40.000
Dove vivono: in tutta la fascia presiberiana nelle aimag di Bulgan, Dornod, Khentii e Selenge
Chi sono: discendenti dei leggendari Mongoli blu, rappresentano una delle etnie più ricche di cultura. Hanno una lingua propria e abbigliamento caratteristico con un pastrano chiuso al petto da una fascia a tre colori. Sono gente molto dinamica e intraprendente, anche per far fronte agli inverni glaciali. Sono mezzo milione complessivamente, comprendendo anche quelli che vivono nelle repubbliche siberiane. Tutti furono perseguitati dalla Russia zarista prima e poi dalle pressioni sovietiche.

Dariganga
Quanti sono: 35.000
Dove vivono: nell’omonima regione centro-meridionale
Chi sono: persone amabili e ospitali, famose per la produzione di oggetti d’artigianato, anche se la regione dove vivono è una delle più povere del Paese, alla convergenza tra deserto e steppa.

Darkhad
Quanti sono: 7.000
Dove vivono: al nord, nella regione del lago di Hovsgol
Chi sono: Darkhad significa fabbro a testimoniare un’antica vocazione artigiana. Gengis Khan scelse proprio da questa popolazione la guardia del corpo del suo santuario. Si tratta di nomadi poverissimi di origine turca “sedentarizzati” dal governo filosovietico negli anni Trenta. Molti di loro sono stati costretti a lavorare nella fabbrica del pesce di Tsagaan Nuur, poi fallita. Difficile il loro rapporto con i “veri” nomadi Tsaatan.

Dorvod
Quanti sono: 60.000
Dove vivono: in una vasta area nel nord-ovest, nelle regioni di Uvs e Khovd
Chi sono: la principale etnia nomade di questo territorio (oggi rappresentano il 50% della sua popolazione) che anticamente, prima di prendere l’attuale denominazione di Uvs, si chiamava proprio Dorvod. Ancora molto diffuso è il dialetto tradizionale.

Elgjin
Quanti sono: 2.000
Dove vivono: in una piccola area circondata dai territori dei Bayan, dei Khotgoid e dei Kholon
Chi sono: piccola etnia, che vive tra i rilievi della catena montuosa del Khangaii Nuruu.

Kazakh
Quanti sono: 80.000
Dove vivono: nelle estreme zone occidentali, nell’aimag di Bayan Olgii, al confine col vero Kazakistan
Chi sono: etnia di origine turco-altaica, l’unica di religione musulmana di tutta la Mongolia. Il governo filosovietico di Choiblasan aveva riconosciuto questa enclave islamica che però fu costretta a cambiare l’alfabeto arabo con quello cirillico. Si tratta della sola realtà musulmana del mondo dove le donne, anche per motivi di stretta sopravvivenza, hanno identici diritti rispetto agli uomini. E’ nei territori mongoli dei Kazakhi che si susseguono gli avvistamenti del rarissimo leopardo bianco delle nevi e del leggendario Yeti.

Khalkha
Quanti sono: 2.000.000
Dove vivono: in tutta la Mongolia, sono la quasi totalità nelle regioni dal Gobi al fiume Selenge
Chi sono: nel XVI secolo tutti i Mongoli che vivevano lungo i fiumi Selenge, Orkhon e Tuun si raggrupparono in un’unica grande etnia, quella dei Khalkh. Crearono uno stato e una lingua che divennero poi quelli ufficiali della nuova Mongolia. Oggi rappresentano l’86% dell’intera popolazione della Mongolia Esterna.

Khoshuud
Quanti sono: 2.000
Dove vivono: nelle regioni occidentali dell’Altai
Chi sono: un’esigua stirpe schiacciata fra Kazakh e Torguud.

Khoton
Quanti sono: 5.000
Dove vivono: distribuiti nelle aimag di Uvs e Zavkhan
Chi sono: una delle tante etnie di origine turca che vivono nelle zone settentrionali della Mongolia.

Myangad
Quanti sono: 5.000
Dove vivono: nella regione di Khovd, in prossimità dei monti Altai
Chi sono: chiare discendenze turco-altaiche con tratti somatici, dialetto e usanze proprie.

Olod 
Quanti sono: 12.000
Dove vivono: nelle regioni centro-occidentali di Arkhangai e Khovd
Chi sono: stirpe nomade che ha seguito diversi itinerari fino a stabilirsi in parte nella zona centrale, in una specie di enclave nel grande territorio dei Khalkha e in parte verso l’Altai. Gli Olod diedero vita nel XIV secolo a una feroce lotta interna all’impero mongolo.

Torgud
Quanti sono: 10.000
Dove vivono: nella zona dell’Altai, nell’aimag di Khovd
Chi sono: provenienti dalle zone centrali della Mongolia, si sono gradualmente spostati verso i rilievi dell’Altai fino a spingersi a ridosso dei territori kazaki. Celebre il loro spirito musicale, qui sono nati alcune delle composizioni più suggestive della tradizione mongola.

Tsaatan
Quanti sono: 250
Dove vivono: nella taiga a nord del lago di Hovsgol
Chi sono: gli “Uomini renna” rappresentano l’etnia più piccola ma anche tra le più interessanti della Mongolia. Hanno mantenuto la loro vocazione nomade, legata allo sciamanesimo. La loro sopravvivenza è legata a filo doppio all’allevamento delle renne che garantiscono latte, carne e indumenti.

Uriankhai
Quanti sono: 20.000
Dove vivono: in una vasta area nella regione occidentale dell’Altai
Chi sono: noti anche come Altaini, popolano le pendici della catena montuosa dell’Altai Nuruu.

Uzemcin 
Quanti sono: 2.000
Dove vivono: nelle aimag orientali di Dornod e Sukebatar
Chi sono: “contaminati” dalla cultura cinese, presentano molti caratteri simili ai vicini della Mongolia Interna.

Zackhchin
Quanti sono: 25.000
Dove vivono: in una piccola e densa regione nell’aimag di Khovd
Chi sono: anticamente erano una delle etnie più importanti e combattive dell’impero mongolo. Nel XIV secolo furono protagonisti di aspre lotte interne contro Olod, Khoshuud e Dorvod.

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