I primi insediamenti lungo le coste dell’attuale Libano risalgono al 10000 a.C., insediamenti che si sono evoluti nel corso degli anni fino a diventare, nel 3000 a.C., città primordiali. Nel 2500 a.C. il territorio costiero viene occupato dai Fenici, famosa città antica organizzata in città-stato indipendenti fra loro.
Il dominio dei Fenici fu interrotto, nel IX secolo a.C., dagli Assiri. Più tardi, i Persiani, considerati liberatori dai Fenici, conquistarono il territorio e lo incorporarono all’impero Persiano. Nei secoli successivi, il territorio fu prima ellenizzato sotto la guida di Alessandro Magno e, successivamente, conquistato da Pompeo il Grande e inglobato con la Siria, all’epoca provincia romana. Testimonianza di tale periodo sono i bellissimi templi che sorgono a Baalbek. Alla caduta dell’Impero Romano, il Libano passò all’Impero Bizantino d’Oriente con l’imposizione, contro il favore della popolazione, del cristianesimo ortodosso come religione di stato. Tali eventi facilitarono la diffusione della religione musulmana e la supremazia degli Omayyadi, la prima grande dinastia islamica: il Libano diviene così la congiunzione tra il mondo islamico e quello cristiano.
Da questo momento in poi è un susseguirsi di domini musulmani e ottomani, fino al XX secolo, quando il Libano passò sotto il governo francese a seguito alla vittoria degli Alleati del 1918. Nel 1920 la Francia istituì l’indipendente Stato del Grande Libano, che nel 1926 venne trasformato il Repubblica Libanese, separata dalla Siria. Durante la Seconda Guerra Mondiale, e precisamente nel 1943, il Libano divenne totalmente indipendente, ma le truppe francesi abbandonarono il territorio solo a guerra conclusa.
Le cariche politiche furono divise tra i principali gruppi religiosi, ma la legge elettorale mantenne il rapporto di 6/5 fra cristiani e musulmani. La convivenza tra i cristiani al potere, i musulmani che si sentivano esclusi dal governo e i profughi palestinesi portò il paese alla guerra civile del 1975. Nel 1982 gli Israeliani invasero il Libano per sradicare l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) con sede a Beirut e sostennero anche il massacro di civili palestinesi da parte di milizie cristiane. Dopo un anno di guerra le truppe israeliane si ritirarono. La Missione Italcon, che ha visto la partecipazione di truppe americane, italiane e francesi, evitò uno spargimento di sangue, allontanò la dirigenza dell’OLP da Beirut, ma non riuscì a scongiurare alcune atrocità contro la popolazione civile. Nel 1983 si verificò un attentato alle basi della forza multinazionale, a seguito del quale, le truppe di pace decisero di ritirarsi.
Nel 1989 gli Accordi di Ta’if segnano la fine della guerra e la nascita della II Repubblica del Libano. Nel 1992 si tennero in Libano le prime elezioni parlamentari degli ultimi 20 anni: con la vittoria dei fondamentalisti islamici del partito hezbollah, Rafiq Hariri divenne il nuovo primo ministro. Nel 1993 e nel 1996 gli attacchi israeliani nei confronti del Libano continuarono fino al cessate il fuoco negoziato dall’ONU.
Nel 2000 il Primo Ministro israeliano ritirò le truppe dalla “Security Zone” del Libano meridionale. Nel 2006 gli scontri tra Libani e Israele si sono riaccesi, con conseguenze devastanti per la capitale e molte altre zone.
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