L’isola è stata a lungo bersaglio di pirati giapponesi e cinesi sin dal sec. VII. Denominata Formosa dai portoghesi (sec. XVI), fu scalo commerciale olandese (1624) e poi colonia (1644) della Cina, di cui divenne ufficialmente parte nel 1683 e alla Cina rimase fino alla conquista giapponese (guerra cino-giapponese, 1895), malgrado gli attacchi del Giappone(occupazione parziale dell’isola, 1874) e della Francia (guerra del Tonchino, 1884).
Nel 1858, si aprì al commercio con i paesi occidentali grazie al trattato di Tientsin. Nel 1971 il Kuomintang ha perso il proprio seggio di rappresentante della Cina alle Nazioni Unite e nel 1979 gli Stati Uniti hanno smesso di riconoscere la Repubblica.
Chiang Kaishek morì nel 1979 e quando gli succedette il figlio Chingkuo gli abitanti di Taiwan cominciarono a temere l’inizio di un governo dinastico e a criticare il sistema monopartitico. Nel 1986 gli oppositori di Chiang Kaishek formarono il Partito Democratico Progressivo e ottennero dei seggi in parlamento. Due anni dopo Chiang morì e fu sostituito dal primo presidente originario di Taiwan, Lee Tenghui.
Dalla sconfitta giapponese(1945) fino ad oggi, la Cina ha fermamente mantenuto la convinzione che Taiwan appartenga ad essa, nonostante Taiwan cerchi in tutti i modi di prendere le distanze e di dichiararsi formalmente indipendente (l’indipendenza in realtà è già stata ottenuta nel 1949, ma la Cina continua a insistere che l’isola si riavvicini e si riunisca. Attualmente, Taiwan è divisa tra chi auspica la riunificazione con la Cina (la linea del Kuomintang) e chi invece vuole ottenere l’indipendenza (il DPP). Nel 1995 i rapporti tra le due Cine, da sempre piuttosto difficili, peggiorarono ulteriormente con la visita di Lee Tenghui negli USA, che scatenò in Cina una rabbiosa invidia. Allo scopo di isolare Taiwan e influenzare il suo elettorato, i cinesi iniziarono delle intense esercitazioni militari in prossimità delle sue coste, ma gli Stati Uniti intervennero mandando due navi da guerra per controllare la situazione. Nonostante le evidenti tensioni, le prime elezioni presidenziali dirette si svolsero senza incidenti e Lee Tenghui ottenne un secondo mandato.
La situazione di Taiwan peggiorò nel settembre 1999, quando un terremoto, il più violento della storia del paese, colpì l’isola, causando più di 2000 morti. Comunque, anche durante questo periodo di crisi non vennero interrotte le relazioni con la Cina; quest’ultima però, pretese che tutti i paesi che volevano aiutare Taiwan chiedessero preventivamente il permesso al proprio governo cinese, cosa che venne rispettata malvolentieri dalle organizzazioni umanitarie e dalle nazioni di tutto il mondo.
L’elezione nel marzo 2000 del presidente Chen Shui-bian, il candidato del Partito Democratico Progressista, che crede nell’indipendenza dell’isola, dimostra che il processo democratico a Taiwan conoscendo un immediato cambiamento. Il ribaltamento pone fine a 55 anni di nazionalismo e allarma la Cina, che giudica Taiwan come una provincia ribelle.
Dal gennaio del 2002 anche Taiwan, un giorno dopo l’ingresso della Cina, fa parte dell’Organizzazione mondiale per il commercio.
In agosto il presidente Chen Shui-bian è stato accusato di aver oltraggiato il governo cinese per aver asserito che Taiwan e la Cina sono due stati separati.
Il Parlamento europeo ha approvato il 5 settembre 2002 una risoluzione che auspica lo smantellamento dei missili cinesi puntati su Taiwan dalla regione costiera sud-orientale.
Un certo riavvicinamento tra i due paesi è avvenuto il 26 gennaio 2003, quando è atterrato all’aeroporto Pudong di Shanghai un Boeing 740-400 della China Airlines decollato da Taiwan.
Per soli 30.000 voti il presidente Chen Shui-bian, del Partito Progressista Democratico, è stato confermato (50,12%) nelle elezioni di marzo 2004, superando Lien Chan (49,88%) del Kuomintang. Il candidato dell’opposizione ha chiesto di invalidare i risultati delle elezioni perché esse hanno avuto luogo irregolarmente. Alla vigilia del voto il presidente e la vicepresidente erano stati lievemente feriti da colpi d’arma da fuoco e ricoverati in ospedale. Le circostanze dell’attentato non sono state chiarite e i due politici coinvolti sono stati accusati di essersi procurati loro stessi le ferite per influenzare il voto. L’inchiesta ha escluso la macchinazione ma nessun attentatore è stato arrestato.
Nel 2005, i rapporti diplomatici tra Cina e Taiwan sono ulteriormente peggiorati. Pechino ha dichiarato ufficialmente che avvierà un intervento militare qualora Taipei proclamasse la sua indipendenza. All’interno della classe politica taiwanese, d’altro canto, continua lo scontro tra i sostenitori del riavvicinamento a Pechino e gli indipendentisti, la cui voce più autorevole è quella del presidente della repubblica Chen Shiu-Bian.
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