Dacca è la capitale e la città più popolosa del Bangladesh, nonché capoluogo del distretto omonimo. Con 14,4 milioni di abitanti è la decima città per popolazione del mondo. L’agglomerato urbano conta 15 milioni di abitanti.
Sorge sul fiume Buriganga, un affluente del fiume Dhaleshwari, nel cuore della regione con la più grande coltivazione di iuta al mondo. È il centro industriale, commerciale e amministrativo della nazione e un importante snodo del commercio di riso, semi oleiferi, zucchero e tè. Dacca è celebre per il suo artigianato, che include prodotti tessili e lavorati di iuta.
La storia di Dhaka risale all’anno 1000, ma la città raggiunse la gloria come capitale del Bengala sotto la dinastia Moghul. A quell’epoca era anche conosciuta come Jahangir Nagar in onore dell’imperatore Mughal Jahangir. La città passò sotto il controllo della Gran Bretagna nel 1765, diventando poi capitale del Pakistan orientale nel 1947.
Il 21 febbraio 1952 studenti ed attivisti politici furono uccisi quando la polizia pakistana aprì il fuoco sui protestanti che chiedevano per la propria lingua nativa, il Bengalese, gli stessi diritti dell’Urdu. Per commemorare i martiri, venne costruito lo Shaheed Minar. Il monumento venne demolito durante la guerra del 1971, e ricostruito dopo l’indipendenza del Bangladesh. Oggi lo Shaheed Minar è il centro delle attività culturali cittadine.
Nel 1971 la città divenne capitale del nuovo stato indipendente del Bangladesh, diventando nota come Dhâkâ. La Dacca moderna è cresciuta velocemente e in maniera disordinata, anche al di fuori della città vecchia, per colpa dell’improvviso forte aumento della popolazione dovuto a grandi flussi dalle aree rurali. La città vecchia con il suo importante porto e i diversi siti storici si può ancora visitare all’estremità meridionale della moderna e disordinata città.
In Bangladesh si trova il Somapura Mahavihara, uno dei più celebri vihara. Clicca qui per saperne di più!