Trasporti:
Fino agli anni ’60 il Regno del Bhutan era accessibile solo a piedi, attraverso gli alti passi tibetani e le pianure indiane. Solo alla fine degli anni ’60 fu costruita una strada che collegava Phuntsholing, sul confine indiano, con Thimphu e Paro e che permise i collegamenti via auto e bus. Nel 1983 fu inoltre aperto il primo aeroporto internazionale a Paro, a 65 km dalla capitale Thimphu.
Via aerea:
Il modo più rapido per raggiungere il Bhutan è l’aereo. Non esistono voli diretti per Paro, unico aeroporto internazionale del Paese, né dall’Italia né da nessun altro scalo europeo. Generalmente si fa scalo a Kathmandu, Dacca, Delhi, Calcutta o Bangkok e da qui ci si imbarca su un volo della compagnia nazionale bhutanese Druck Air (www.druckair.com.bt). Durante i mesi di marzo/aprile e settembre/novembre, bisogna prenotare con almeno tre mesi di anticipo vista l’esiguità dei posti (72) disponibili in aereo; ricordate però che il biglietto aereo viene emesso solo dopo aver ottenuto il consenso per il visto.
Via terra:
Il posto di frontiera si trova a Phuentsholing, al confine meridionale con l’India. Data l’assenza di voli interni e di una linea ferroviaria, è possibile muoversi solo col taxi, noleggiando un auto con autista presso un’agenzia o spostandosi in bicicletta, attività che il Tourism Authority of Bhutan sta cercando di promuovere. L’uso degli autobus è sconsigliabile, in quanto precari e affollati e con percorsi in prevalenza su tortuose strade montane.Tutte le principali città dei 20 distretti del Bhutan sono oggi connesse da strade. La maggior parte di queste sono asfaltate, ma possono essere comunque accidentate e spesso dispongono di una singola corsia. In più, raramente si trovano lunghi tratti di strade dritte e piane: di solito i percorsi sono tortuosi e prevedono salite e discese continue. I collegamenti dunque sono molto lenti, con una velocità media di 40 km/h (per gli autobus anche meno). I viaggi sono però alleggeriti dagli spettacolari paesaggi che s’incontrano sulla via.Per quanto riguarda i documenti necessari per la guida, è richiesta la patente internazionale (modello convenzione di Ginevra 1949 oppure Vienna 1968) e l’assicurazione auto ( che viene rilasciata a durata temporanea in frontiera).
Media:
La televisione è stata introdotta nel Paese soltanto nel 1999, perché per molti anni il Bhutan ha perseguito una politica di stretto isolamento culturale. L’emittente di Stato Bhutan Broadcasting Service (BBS) ha lanciato il primo canale televisivo in occasione dei 25 anni di permanenza sul trono del re Jigme Singye Wangchuck ed attualmente trasmette quattro ore di programmi nazionali in Dzongkha e Inglese solo nella capitale Trimphu. Non ci sono emittenti private e i media sono tutti controllati dal governo. Esiste però, la televisione via cavo. La radio nazionale (sempre BBS) è un mezzo di comunicazione molto più popolare e costituisce anche un efficace mezzo di informazione, soprattutto per le aree rurali. Le trasmissioni vengono effettuate in Dzongkha, Inglese, Nepali e nel dialetto Sharchop. L’unico giornale nazionale è il Kuensel, pubblicato settimanalmente in tre lingue, Dzongkha, Inglese e Nepali.