Il Dasht-e Lut, talvolta scritto anche Dasht-i-Lut, è un vasto deserto salato dell’Iran sudorientale, il venticinquesimo deserto più vasto del mondo.
La parte orientale del Dasht-e Lut è un basso altipiano ricoperto da uno strato uniforme di sale. Al contrario, il centro è stato scolpito dal vento in una serie di creste e avvallamenti paralleli, che si estendono per 150 km e raggiungono i 70 metri di altezza. Inoltre in questa zona si aprono numerosi gole ed inghiottitoi. La parte sudorientale è una vasta distesa di sabbia, simile all’erg del Sahara, su cui sorgono dune alte fino a 300 metri, fra le più grandi al mondo.
Le misurazioni del MODIS (Moderate-Resolution Imaging Spectroradiometer) installato sul satellite della NASA “Aqua” dal 2003 – 2005 hanno rilevato nel Dasht-e-Lut una temperatura sulla superficie del suolo di 70,7 °C, la più alta mai registrata. L’incertezza della misura è di 0,5-1 kelvin.
La zona più calda di questo deserto è Gandom Beryan, un pianoro coperto di lava solidificata vasto all’incirca 480 km². Secondo una leggenda locale questo nome (che in Persiano significa “grano abbrustolito”) deriva da un incidente a seguito del quale un carico di frumento fu abbandonato nel deserto, venendo bruciato dal calore in pochi giorni.