Sulla foce del fiume Sumidagawa, sorge Tokio, una megalopoli modernissima, avvolta nelle luci sfavillanti dei neon e dalle vertigini dei grattacieli; su tutti svetta la Tokyo Tower , versione giapponese della Torre Eiffel, alta 333 metri. Al suo interno ci sono due zone di osservazione, una a 150 metri ed una a 260, oltre che ad un acquario, un museo delle cere e la Holographic Mystery Zone. La città nel suo insieme è quasi fantascientifica, culturalmente vivace e attenta a tutte le novità della moda, come si può cogliere passeggiando lungo Omotesando, che con i suoi caffè ricorda un quartiere parigino, l’Oriental Bazar o il quartiere di Harajuku. Quest’ultimo nome è associato alle ragazzine che inventano mode personalissime, abbigliandosi nei modi più vivaci e improbabili.
Capitale del Giappone ed una delle più grandi e popolate città del mondo, Tokio conserva però molto poco della città che fu fondata nel XV° secolo; infatti a causa di un terribile terremoto, ma soprattutto dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il centro abitato è andato completamente distrutto. Restano però alcune preziose tracce della sua storia.
Con la fine del periodo delle Shogunato, nel 1868, l’Imperatore volle portare a Edo (“Porta sul Fiume”) la capitale – che da quel momento assunse il nome di Tokio (“Capitale d’Oriente”) – e la residenza imperiale. Questa venne stabilita nel magnifico castello fatto costruire nel 1457 da un nobile locale, di cui è possibile visitare i magnifici giardini, raro esempio di architettura giapponese. L’accesso agli interni della residenza è invece proibito al pubblico (tranne il 2 gennaio e il 23 dicembre), vista la connotazione quasi divina legata alla carica imperiale.
Altro edificio storico importante è il Tempio Asakusa Kannon che custodisce l’effigie dorata della Dea buddista della misericordia, scoperta secondo la leggenda da due pescatori nell’anno 628 d.C.; il tempio attuale è stato ricostruito nel 1950, dopo la sua distruzione durante i bombardamenti del 1945. Tokio è caratteristica per essere divisa in diversi quartieri, che mantengono precise caratteristiche distintive. Alcuni dei più famosi sono:
Antichissima città sviluppatasi come porto collegante la regione con le aree occidentali del Giappone fin dal periodo Kofun (250-538), Osaka conobbe poi un fiorente periodo di sviluppo durante la fine del 1800,quando il porto fu aperto ai traffici commerciali con gli altri paesi stranieri. Danneggiata pesantemente durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, essa fu quindi completamente ricostruita in stile moderno, riuscendo a conservare il suo ruolo di principale centro commerciale e portuale del Giappone.
Al pari di Tokio, Osaka si presenta oggi come una città modernissima, con importanti quartieri commerciali ricchi di ristoranti, pub e teatri (ad esempio Umeda e Dotonbori) ed efficienti trasporti pubblici. Sulla città veglia però l’antico e splendido castello di Osaka, che fu eretto da Toyotomo Ideyori a partire dal 1583 e venne poi ricostruito a seguito della sua distruzione nel 1615.
Il Monte Fuji è la montagna vulcanica più alta del Giappone, con i suoi 3.776 metri di altezza e con il suo cono perfettamente circolare (la sua ultima eruzione risale al 1707). La vetta innevata del Fuji-san, che nelle giornate limpide è possibile scorgere sin dalla capitale (a 130 km di distanza), ma che per gran parte dell’anno è nascosta dalle nubi, è una delle icone più diffuse del Paese, un’immagine che riveste un ruolo importante nell’identità nazionale giapponese e nella sensibilità estetica dei suoi abitanti. Tutt’attorno al grande vulcano, si aprono luoghi che offrono paesaggi di raffinata bellezza: la rinomata meta turistica di Hakone, il Lago Ashi nelle cui acque brillanti si riflette l’immagine del cono innevato, o ancora il Monte Komagatake, con lo splendido panorama che muta lungo il percorso della funivia.
Hiroshima. Il nome di questa città riecheggia nei libri di storia da quando, il 6 agosto 1945, alle ore 8.15, essa divenne il primo, tragico obiettivo della bomba atomica. 130.000 persone morirono nell’esplosione e forse altrettante negli anni successivi a causa dell’esposizione alle radiazioni. Oggi Hiroshima si erge a monito per l’umanità, un’intera città che sussurra “mai più guerra”.
Dall’Atomic Bomb Dome, uno scheletro di palazzo sovrastato da una cupola anch’essa scheletrica, unico superstite tra gli edifici di questo quartiere, parte il Viale della Pace. Questo attraversa il Parco omonimo, l’Heiwa-koen, per dirigersi poi verso il cenotafio, progettato dal famoso architetto giapponese Kenzo Tange, che riporta i nomi di tutte le vittime accertate, e la fiamma eterna, che continuerà a bruciare finché non verranno definitivamente abolite tutte le armi nucleari. Poi si arriva al Museo del Ricordo e della Pace (posto esattamente sotto la verticale del punto dove esplose la bomba) che, attraverso oggetti, fotografie, pannelli e plastici, racconta la storia di Hiroshima prima, dopo e durante il tragico scoppio della bomba.
A dieci minuti di traghetto dalla città, si trova invece Miyajima, ”isola santuario”, che offre, con un estremo contrasto, un’atmosfera di delicatissima serenità, immediatamente riscontrabile con la vista del Torii di accesso al santuario scintoista di Itsukushima. La grande porta rossa che si eleva dalle acque offre una delle più affascinanti immagini del Giappone.
Sempre a breve distanza, s’incontra il famoso villaggio di pescatori di Tomo-no-ura, ricco di templi e santuari, che, per la sua collocazione sul mare interno, sin dall’epoca feudale ha avuto un ruolo molto importante, in quanto offriva riparo alle barche da pesca che attendevano i venti adatti per salpare.
Poco distante da Kyoto si trova la piccola ma caratteristica città di Nara, antica capitale del Giappone, dal 710 fino all’avvento di Kyoto. Nel VII° secolo infatti, sotto l’influsso culturale della Cina e dei primi monaci buddisti provenienti dalla Corea, gli imperatori giapponesi vollero una grande capitale che seguisse il modello delle splendide città cinesi come Ch’angan. Heijo-kyo, chiamata solo più tardi Nara, divenne in questa circostanza la sede permanete della corte imperiale e in poco tempo raggiunge livelli culturali ed artistici che nulla avevano d invidiare alla Cina.
Il tempo sembra non aver intaccato minimamente questo antico fascino ed otto sono i siti di incalcolabile valore storico posti oggi sotto la protezione dell’UNESCO, sopravvissuti intatti per circa tredici secoli. L’orgoglio dell’antica capitale era il Tempio Todaiji, immensa struttura che accoglie la più grande statua del Buddha al mondo (Nara fu infatti anche il principale centro di diffusione del buddismo in Giappone). Essa risale al 746, è alta più di 16 metri ed è realizzata in bronzo ed oro. Dedicato al più antico culto scintoista è invece il santuario Kasuga, con centinaia di lanterne di bronzo. Sempre di stampo scintoista è poi la leggenda legata al Parco dei Cervi, considerati sacri in quanto messaggeri divini: il dio Takemikazuchi sarebbe stato guidato da un cervo bianco fino al luogo dove sarebbe dovuta sorgere la capitale dello Yamato (l’Impero del Sol Levante). Il parco, realizzato nel 1880, ospita al suo interno una popolazione di 1200 cervi. Degno di nota è infine il tempio Horyuji, costruito nel 607 ed oggi il più antico complesso di edifici lignei conservatosi intatto.
Nikko, centro religioso e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO a nord di Tokio, vanta una straordinaria ricchezza di templi e santuari, immersi nella splendida cornice di un paesaggio collinare. La città diventò centro religioso nel 8°secolo d.C., quando il sacerdote buddista Shodo vi fondò il primo eremo.
La prima attrazione di Nikko è lo Shin Kyo, il ponte rosso sul Fiume Daiya, ricostruzione di quello originale del 17°secolo. Le leggende riportano che l’eremita che fondò questo centro religioso, fu portato al di là del fiume in questo punto da due serpenti.
L’edificio più importante tra i santuari di Nikko è il mausoleo Tosho-gu, eretto in onore di Tokugawa Ieyasu, il condottiero che diede inizio allo shogunato e fondò la capitale Edo ,. È stato costruito nel 1634 e restaurato più volte in seguito. Oltre 15.000 artigiani hanno dipinto, laccato, intarsiato, scolpito per 2 anni per creare tutto questo meraviglioso complesso.
All’interno del Tosho-gu si può ammirare una Pagoda a cinque piani, costruita nel 650 e successivamente restaurata nel 1818. L’Omoto-mon, è l’ingresso vero e proprio che si incontra dopo la pagoda ed è presidiato da due statue dei re Deva (una che pronuncia la prima lettera dell’alfabeto sanscrito “ah” e l’altra che pronuncia l’ultima “un”). Dopo si trovano i Sanjinko, ovvero 3 magazzini sacri, la fonte sacra per lavarsi le mani, ricoperta da un tetto stile cinese, e la Shinkyusha, la stalla sacra, con la famosa scultura delle 3 scimmiette non vedo, non sento, non parlo. Poi si trova la Biblioteca Sacra , che contiene oltre 7000 testi tra pergamene e rotoli buddisti, ma non è visitabile, e la porta Yomeimon , con 12 colonne ricche di decorazioni. Alla fine si giunge alla tomba di Tokugawa Ieyasu, passando da un androne con il piccolo dipinto del gatto sacro che dorme.
Altro santuario di Nikko è quello di Taiyuin-byo, dedicato al nipote di Ieyasu ed immerso nel bosco, simile al Tosho-gu, ma in scala ridotta e meno affollato. Poi si trova il Rinno-ji, un grande tempio contenente alcune belle statue buddiste.
Infine occorre sottolineare che Nikko colpisce il visitatore anche per le sue bellezze naturali, in quanto fa parte del Parco Nazionale di Nikko, che si estende su una superficie di 1402 km2 ed ospita vulcani spenti, laghi e cascate. Tra questi spiccano il panoramico lago Chuzenji e l’imponente cascata Kegon, alta 97 metri.
Kyoto, oggi una grande metropoli, vanta un lungo passato di capitale dell’impero giapponese, dal 794 al 1868, periodo in cui fu il centro culturale della nazione. Ancora oggi, essa è considerata come l’antica “Heian-Kyo”, capitale della pace e della tranquillità. Con i suoi 2.000 templi e le sue tradizioni millenarie, è infatti la “dimora spirituale” dei giapponesi.
Sebbene, nel corso della sua lunga storia, abbia subito gravi distruzioni a causa di terremoti, incendi e guerre (particolarmente disastrosi si rivelarono la guerra di Onim, dal 1467 al 1476, e i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale), l’atmosfera e l’impianto urbanistico del Giappone feudale permangono conservati. Passeggiare per la città significa attraversare undici secoli di storia; le donne più anziane continuano ad indossare il kimono camminando lentamente lungo il canale e le geisha portano avanti il loro ruolo di raffinate intrattenitrici. Dal punto di vista monumentale invece, Kyoto possiede ben 17 siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Tra questi il più celebre, nonchè importante Tempio Zen, è il Tempio Kinkakuji o Tempio del Padiglione d’Oro, distrutto nel 1950 da un incendio appiccato da un monaco e poi ricostruito con l’aggiunta di una copertura di lamine d’oro a forma di foglie, sormontata da una fenice in bronzo.
Altri siti degni di nota sono:
Particolarmente interessante è poi un giro nel quartiere centrale di Pontocho, con le sue basse case di legno e le lanterne di carta rosse (una volta poste ad indicare la presenza delle geishe) che creano un’atmosfera avvolgente in cui sembra rivivere l’antico Giappone, a cui far seguire una passeggiata lungo il Tetsugaku-no-Michi, il “sentiero del filosofo”. Questo percorso segue un canale fiancheggiato da ciliegi ed è dunque particolarmente affascinante in primavera, nel periodo della fioritura.
Kyoto è altresì famosa per i suoi giardini zen (più di 60), racchiusi nelle mura dei santuari. Si tratta di giardini composti da elementi floreali, ma anche solo da pietre, sistemate secondo precisi intenti estetici e simbolici, e da ghiaia, rastrellata periodicamente formando nuove onde e linee, che rappresenta la caducità del mondo terreno. Esempi illustri ci sono forniti da:
Curiosità: Kyoto e la fioritura sono le protagoniste del Miyako Odori, la “danza della capitale”, festa istituita nel 1872 per far sì che la città, perso ormai il titolo di capitale, potesse mantenere un ruolo di primo piano nella vita dei giapponesi. In questa occasione, durante cioè tutto il mese d’Aprile, le geishe si esibiscono in spettacoli travolgenti, ballando, danzando e suonando in maniera affascinante.
Anche i dintorni di Kyoto offrono interessanti attrattive per i visitatori. In particolare:
Shirakawago, remoto distretto di circa 600 abitanti delimitato da suggestivi panorami, è noto soprattutto per le fattorie con tetti di paglia a doppio spiovente, costruite secondo uno stile chiamato gassho-zukuri (mani in preghiera).
Qua ogni stagione infonde al villaggio un aspetto diverso: neve e case illuminate in inverno, ciliegi in fiore in primavera, alberi rosso scarlatto in autunno, senza dimenticare la spettacolare esercitazione anti-incendio dell’ultima domenica di ottobre, durante la quale il villaggio viene annaffiato da potenti getti d’acqua.
A Shirakawago esiste la possibilità di alloggiare in una delle case in stile gassho-zukuri; il villaggio ospita, infatti, 25 minshuku e 14 ryokan (tipo di albergo il cui stile, prettamente giapponese, è rimasto pressoché immutato nel tempo) aperti proprio in questo tipo di abitazioni. Nel 1995 Shirakawago è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Takayama fu fondata alla fine del XVI secolo intorno al castello del clan dei Kanamori, ma nel 1692 passò sotto il controllo diretto del bakufu di Edo.
L’attuale configurazione urbanistica risale al periodo Kanamori; Takayama rappresenta tuttora il centro amministrativo e il principale snodo dei trasporti della regione, dunque è un’ottima base per le escursioni nel distretto di Hida e nel Japan Alps National Park. Questa città con le sue antiche locande, i suoi negozi e le sue distillerie di sakè, è riuscita a conservare un fascino tradizionale che costituisce una sorta di rarità. I vivaci mercati mattutini, i santuari costruiti sui fianchi delle colline e lo stile di vita rilassato contribuiscono a creare l’atmosfera invitante di questo interessante luogo.
Tra i luoghi di interesse della città figurano una decina di musei, gallerie e mostre dedicate alle lacche, alle maschere con sembianze leonine, all’artigianato e all’architettura.
Il Koya- san è un altopiano del Wakayamaken settentrionale ricoperto da fitte foreste e circondato da otto vette.
Qui si trova una tra le mete turistiche più famose per chi vuole provare l’autentica ospitalità giapponese senza però spendere una fortuna nelle fantastiche ma costosissime ryokan di lusso, infatti, qua, si trova il complesso monastico Koya-san, sede centrale della scuola Shingon di buddhismo esoterico, dove è possibile soggiornare, entrando così realmente in contatto con le antiche tradizioni della vita monastica giapponese.
Miyajima, “l’isola in cui convivono uomini e dei” è un luogo sacro da quando vi fu costruito il santuario di Itsukushima nel 593 d.C. (ma gli edifici risalgono al XII secolo).
Questo santuario, dedicato alla dea custode dei mari, ha la caratteristica di essere stato costruito in parte nel mare, con edifici su palafitte e un torii (ingresso del santuario scintoista) a poche decine di metri dal largo; il famoso torii è uno dei siti più fotografati del Giappone. I magnifici scenari, le bellissime spiagge e i sentieri per escursioni rendono l’isola una meta ideale per l’estate. L’isola conserva comunque il suo fascino anche in autunno, con gli aceri dai colori fiammeggianti o in primavera con i ciliegi in fiore.
Oltre al torii sull’isola di Miyajima, che è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, ci sono vari templi, bei sentieri per piacevoli camminate e cervi straordinariamente mansueti che girano indisturbati per le strade.
A solo un’ora e mezzo di treno dalla stazione di Shinjuku di Tokyo, arroccato nella bella regione montuosa, dove si trova il Parco Nazionale di Fuji-Hakone-Izu, è un luogo di villeggiatura famoso per le sue sorgenti termali calde e per il Museo all’aria aperta, il quale ospita centinaia di sculture.
Ad Hakone non potrete resistere alla voglia di rilassarvi in una delle tante sorgenti termali o di imbarcarvi per una crociera sul Lago di Ashi-ko, attraverso cui potrete scoprire il Monte Fuji da una prospettiva diversa, godendo di paesaggi magnifici. A Owakudani, vi lascerete sorprendere dai getti di vapore e di zolfo che fuoriescono dalle crepe nascoste tra le rocce. Ricordatevi di scegliere attentamente il periodo in cui andare: Hakone è sempre molto affollata, in particolare all’apice della stagione estiva e nei fine settimana.
Durata: 12 giorni / 11 notti
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Durata: 9 giorni / 8 notti
da € 1.090 - Voli esclusi
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