L’Armenia, per il suo sviluppo socio-culturale e storico, viene spesso considerata uno stato europeo.
Visitando Yerevan ci si accorge presto dell’assenza della cultura islamica. Le imponenti chiese sono ornate con intagli in pietra, seppur più semplici delle chiese russe.
Nel territorio armeno si possono trovare oltre 4.000 monumenti risalenti a vari periodi storici, dalla preistoria all’era medioevale cristiana. Soltanto a Yerevan troviamo più di 40 musei e gallerie d’arte.
I padri della letteratura armena vengono riconosciuti nei due fondatori dell’accademia “Scuola dei Traduttori”, Sahak il Grande e Mesrop, già inventore dell’attuale alfabeto armeno.
La letteratura popolare, surclassata della letteratura religiosa e storiografica, riemerse nel XII secolo. Nel XVI secolo si diffuse in territorio armeno la letteratura Mechitarista, legata alla cultura greca.
Dal 1800 la storia e le vicissitudini del popolo armeno costituiscono il tema principale della letteratura del paese. Tra gli esponenti maggiori troviamo lo scrittore Arsiak Ciobanan.
Oltre il 90% degli Armeni è cristiano ortodosso. La Chiesa armena ha alle sue spalle una tradizione antichissima, basti pensare che l’Armenia fu il primo paese al mondo ad adottare il cristianesimo come religione ufficiale. La Chiesa armena è piuttosto vicina alla Chiesa ortodossa in quanto altamente conservatrice e ritualistica.
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