Hong Kong è una delle città più densamente popolate al mondo con un’economia fiorente e una popolazione che continua progressivamente a crescere ogni anno.
Questo però si sta trasformando in un serio problema, in quanto stanno scomparendo gli spazi liberi per edificare nuovi edifici urbani e di conseguenza i prezzi degli immobili sono saliti alle stelle.
Il governo cinese, per ovviare a questa situazione di crisi, ha deciso di pianificare degli interventi rivoluzionari nel campo edilizio che si incentreranno sulla possibilità di ritornare a vivere “nelle caverne”.
In poche parole, visto che non ci sono più spazi in città, si è pensato di crearli interamente sottoterra, attraverso lo spostamento di servizi essenziali ad ogni città.
Si tratta di un progetto molto ampio, che già ha individuato ben 48 caverne da utilizzare per uno sviluppo immobiliare nel lungo periodo.
Anche altre zone potenziali sono state scelte per costruire posti di lavoro ed impianti idrici e fognari.
Addirittura si sta pensando anche di realizzare in futuro proprio all’interno delle colline, piscine, impianti sportivi e parcheggi aperti al pubblico.
A tale scopo si stanno portando avanti numerose campagne di sensibilizzazione pubblica che hanno il compito di illustrare il progetto e le tematiche ad esso annesse.
Il problema principale comunque non riguarda la popolazione, ma i costi elevatissimi che si prevedono per la realizzazione dell’impresa in questione, anche se i fautori di essa mettono in evidenza i notevoli vantaggi che ne deriverebbero, in primo luogo infatti ci sarebbero pochi costi di manutenzione e ridotti costi energetici, come ad esempio la minore necessità di usare l’aria condizionata.
Ci sono però anche molti che criticano fortemente questo progetto, perché oltre ai costi elevati, ci sarebbero numerose difficoltà di carattere tecnico e quindi sostengono la necessità di scelte ancora più innovative ed efficaci.
Infatti a loro dire, sarebbe sempre una soluzione che funziona solo in parte, visto che alcuni studi hanno dimostrato che per la città di Hong Kong servirebbero almeno 9.000 ettari disponibili per un’ideale sviluppo abitativo.
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