di Milva Binda
Su di un semplice motoscafo guidato da 3 giovani ragazzi maldiviani, ci imbarchiamo per raggiungere la nostra meta, Olhuveli, un atollo a sud di Malè la capitale delle isole Maldive.
La distanza tra Malè e Olhuveli è di 40 km circa ci impieghiamo 50 minuti…questo tempo trascorre in un attimo, tento non di batter gli occhi per non perdere nemmeno un istante di ciò che vedo…il mare….un colore azzurro/blu leggermente increspato dove il sole riflette come se ogni onda fosse ricoperta di mille cristalli, giro il capo e vedo solo mare..mare e cielo..mare cielo e sole , sento appena percepibile il rumore del motore dell’imbarcazione che lascia la sua scia spumeggiante dietro di sè, quasi voglia far mantenere la mente nella realtà, quella realtà che e’ momentaneamente svanita per lasciare il posto alla poesia della situazione…Dopo 15 minuti di tragitto, si iniziano a vedere delle piccole isole nude, senza nessun accenno di vita, lì in mezzo al mare, sabbia bianchissima, contornata da un mare di un colore azzurro chiarissimo.
A poca distanza si vedono dei pesci che saltano fuori dall’acqua quasi vogliano salutarci…Con una mano mi sporgo per riuscire a prendere gli schizzi d’acqua, ci riesco e porto la mia mano bagnata verso le labbra per assaggiarne il sapore…il suo sapore,il suo odore mi inebria scatenando un gran voglia di tuffarmi.
Il sole che splende sull’acqua crea delle sfumature indicibili. Poi iniziano ad apparire all’orizzonte degli atolli ricoperti da una fitta vegetazione, prevalentemente palme, alte e rigogliose dove i resort fanno capolino e si alternano ad altri atolli nudi ma ugualmente incantevoli… Una virata del nostro motoscafo ci fa capire che la “nostra” isola è stata raggiunta…Uno spettacolo si apre ai nostri occhi!
Un atollo quasi completamente ricoperto da una fitta vegetazione, una spiaggia bianchissima che lo contorna per tutto il suo perimetro…Un pontile che si prolunga verso il mare aperto ci consente di attraccare l’imbarcazione. Scendiamo col cuore in gola per l’emozione.
Li conto, sono trecento passi per metter piede su quella spiaggia che per dieci anni era solo un’immagine del mio desiderio….sì, dieci anni fa’ iniziai a desiderare di trascorrere un mio compleanno su un atollo delle Maldive… ed oggi, proprio a pochi giorni da questo evento, sono qui’!!!
Mi incammino lentamente lungo il pontile verso quell’immagine che ora è realtà, inspirando tutti gli odori a pieni polmoni, riempiendo i miei occhi di immagini, sensazioni, colori….Come per magia, tutta la stanchezza del lungo viaggio si attenua lasciando spazio alle emozioni…Un mondo, un panorama, una sensazione di vivere tra il reale ed il faceto.
Eccomi ho messo piede sulla terraferma, gli operatori del resort ci vengono incontro e ci invitano ad entrare nella hall omaggiandoci di un dissetante e delizioso drink a base di cocco. Concluse le formalità, ci accompagnano alla nostra camera…
E’ posta lungo un viale ricco di piante e fiori bellissimi, colorati. Entrando si nota subito un bel letto col baldacchino, ma la cosa stupefacente si trova dal lato opposto della stanza.. è la vetrata a quattro ante che si affaccia all’oceano…bastano venti passi in mezzo alla vegetazione per arrivare alla spiaggia bianchissima dove dei grandi ombrelloni ricoperti di foglie di palma, delle sdraie comodissime e morbide ci permettono di godere al massimo la nostra permanenza qui, nella muta perfezione del paradiso….
Sono appena le 18.00 ma il sole sta per calare…io e mio marito, ci affrettiamo per metterci comodamente sdraiati sulle poltrone nella spiaggia sul lato ovest dell’isola per goderci il primo tramonto qui. Il sole che luccica sul mare calmissimo crea una atmosfera dolcissima, armati di macchina fotografica aspettiamo che il sole, ormai stanco di splendere, vada a riposarsi per tornare l’indomani più bello che mai….
Ecco, lentamente scende per nascondersi giù nell’oceano, come se si dovesse spegnere oltre l’orizzonte. Immortaliamo gli ultimi istanti con decine di scatti…poi ecco che sparisce lasciando un’aureola rossastra per alcuni minuti ancora…in pochi minuti il buio avvolge tutto…Il resort è contornato di luci soffuse che fanno risaltare il buio per la mancanza della luna, dicono che c’è solo ogni 15 giorni, purtroppo noi non godremmo dalla sua bellezza….sono le 19.30 di questo primo giorno ad Olhuveli e ci rechiamo al ristorante per la cena.
Come e’ possibile resistere ad una così varia scelta di leccornie….zuppe, pasta, pesce, carne, dolci..dolci..tanto di tutto. Ci tuffiamo letteralmente nel buffet riempiendo il piatto di prelibatezze….L’atmosfera nel ristorante, rispecchia appieno il clima di romanticismo che aleggia in tutta l’isola! Sono solo le 21.30, la stanchezza del viaggio inizia a prendere il sopravvento. Entriamo in camera, ma prima di coricarci, andiamo nella veranda per vedere il mare immerso nel buio…il cielo e’ costellato di stelle, in quel buio totale, privo di inquinamento da luci, la via lattea ci appare in tutto il suo splendore, non l’avevo mai vista prima….sembra uno schizzo di un pittore sulla cui tela nera, volesse dipingere il rumore delle lacrime….rientriamo in camera lasciando la tenda aperta per ammirare il cielo fino a quando Morfeo ci prese fra le sue braccia e mai fu così dolce il suo abbraccio.
Sono le sei del mattino, un barlume di luce entra timidamente in camera, l’alba è vicina. Di là dai vetri, senza un lamento, è morta ogni nube, e squilla accecante l’aria limpida di una giornata risuscitata dal nulla…
Mi armo di macchina fotografica e facendo i venti passi che mi separano dalla spiaggia, vengo accolta da uno spettacolo della natura….spiaggia, mare, luce, il silenzio delle maree, il giorno…il sorgere del sole che dal mare, lentamente si alza e lo si nota nel suo ancor debole calore, tra le palme dell’isolotto di fronte, un isolotto artificiale ricco di vegetazione, di una bellezza disarmante. Ecco, ora l’astro più caldo è in breve tempo alto e fiero nel cielo azzurro.
Dopo una ricca colazione, la piccola spiaggia ci attende, i piedi nudi sentono quella sabbia di borotalco, dove conchiglie e coralli sono tutti dello stesso colore, biancastro, dove i paguri si scavano la tana e piccolissimi granchi sembrano volare sulla sabbia e si aggirano forse inconsapevoli di vivere in un tale paradiso.
Il sole picchia forte, ma basta semplicemente immergersi nel mare dall’acqua trasparente per rinfrescare il corpo… divino…una abbondante salinità dell’acqua, fa rimanere a galla con grande facilità e ciò è fantastico per fare il “morto” tenendo le mani sotto la testa come un cuscino!
La giornata trascorre piacevolmente tra sospiri di incredulità che possa esistere un posto così bello in mezzo all’oceano indiano…è adorabile sentire che il silenzio possa gridare così forte, solo il frangersi delle onde sulla barriera corallina fa capire che sei qui’ ora, in balia delle sensazioni di tranquillità, calma e sembra che il mondo si sia fermato, vorresti non svegliarti se fosse solo un sogno, tutto si muove ad un ritmo delicato e, come una mano che ci accarezza il viso dolcemente, il vento soffia.
E’ pomeriggio, facciamo snorkeling vicino alla barriera corallina, un nuovo ed incredibile mondo subacqueo si apre ai nostri occhi. Migliaia di pesci coloratissimi nuotano vicinissimi a noi incuranti e forse abituati all’uomo. I coralli dalle tante sfumature sembrano fiori, uno squaletto ci fa sussultare ma lui passa senza neppure notarci, quattro gigantesche Mante nuotano a fior d’acqua facendo delle capriole come per attirare la nostra attenzione.
E ti viene da pensare, guardando quel mondo sott’acqua, privo di caos, di frenesie, di stress…a quanto sia inutile arrabbiarsi per delle sciocchezze, rincorrere il tempo, sprecare parole con chi non sa ascoltare….il silenzio, la pace, si la pace mi trasmette, l’essere qui in questo oceano con maschera e pinne, ferma a guardare il mondo marino…..
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