Nella penisola malese, punto di passaggio obbligato dei commerci terrestri tra il golfo del Bengala, quello del Siam e il mar Cinese meridionale, nel II secolo d.C., si costituirono i primi regni indigeni. Solo nel XV secolo, con la fondazione del porto di Malacca e con la penetrazione portoghese, iniziò lo sviluppo economico della Malesia che, un secolo dopo cadde sotto il dominio degli olandesi passando più tardi sotto quello britannico. Col trattato di Londra la Malesia venne assegnata alla Gran Bretagna, mentre Malacca passò agli olandesi che poi la cedettero ai britannici in cambio di alcuni possedimenti sulla costa occidentale di Sumatra. Nel 1867 Malacca e Singapore entrarono a far parte della colonia britannica degli stabilimenti degli stretti. Nel 1909 la Gran Bretagna ottenne dalla Thailandia, gli stati di Kedah, Kelantan, Perlis e Terengganu che poi riunì nei Confederate Malay States.
Durante la seconda guerra mondiale la Malesia venne in gran parte conquistata dai Giapponesi (1942). Nel dopoguerra la propaganda antibritannica e l’acceso spirito nazionalista e indipendentista portarono alla costituzione dell’Unione Malese (1946). Nel 1957 venne proclamata l’indipendenza della Federazione Malese, che, ampliatasi ancora con l’unione di Singapore, Sarawak e Sabah, si costituì in federazione della Grande Malesia o Malaysia, da cui però si staccò Singapore.
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