Ashgabat
La capitale del Turkmenistan sembra una città abbandonata a se stessa, coperta dalla polvere e con le finestre che sbattono per il vento. La “Città dell’Amore”, questo è il significato del suo nome, fu rasa al suolo nel 1948 da un terremoto che uccise 110.000 persone. Non si può visitare la capitale senza passare per il bazar domenicale di Tolkuchka, che comprende recinti con capre e cammelli, una moltitudine di donne in ambiti tradizionali intente ad acquistare gioielli e carri sui quali vengono caricate le merci da vendere. Anche il museo del tappeto merita una visita, almeno per ammirare il tappeto tessuto a mano più grande del mondo custodito al suo interno. L’antica riserva di caccia della famiglia reale persiana a Firuza, a 30 Km a sud-ovest della capitale, è stata trasformata in un rifugio di montagna. “Il padre dei laghi”, a 60 m sotto terra, è un lago termale d’acqua calda (36°C).
Kunya-Urgench
Durante il XIII secolo la città fu il cuore della religione islamica, almeno fino a quando il suo signore si oppose al condottiero Gengis Khan facendo riversare la furia mongola sulla città. Una volta ripresasi, la città venne nuovamente rasa al suolo da Tamerlano nel XIV secolo, ma non riuscì più a risollevarsi. I monumenti più interessanti della città sono il mausoleo di Najm-ed-din Kubra, il mausoleo di Torebeg Khanym ed il minareto di Kutlug Temir.
Merv
L’area di Merv ospita i resti di almeno 5 città risalenti a diversi periodi storici, rappresentando complessivamente oltre 40.000 anni di storia. Una leggenda sulle sue origini racconta che la città fu fondata da Zoroastro, il profeta iranico autore delle cinque gāthā e fondatore della religione e filosofia definita Zoroastrismo.
Libri: A.A.V.V., Mongolia. Nelle steppe di Cinghis Khaan, 1992 Adravanti F., Gengiz-Khan Primo Imperatore del “Mirabile Dominium; Milano 1984. Audisio E., Tutti i cerchi del mondo, Milano 2004. Barzini L. jr, Evasione in Mongolia, Torino 1997. Colleoni A., Mongolian shamanism, C.N.R.-M.A.S. Costantinides F., Sciamanismo mongolo, C.N.R.-M.A.S., Trieste 2006 De Toffol D.-Bellatalla D., Sciamanesimo e sacro […]
Sicurezza La situazione interna è sotto il fermo controllo delle Autorità locali; tuttavia, recentemente, sono stati segnalati alcuni casi di furto o smarrimento di passaporto. In situazioni di emergenza è possibile rivolgersi alle Ambasciate dell’Unione Europea presenti a Pyongyang: Ambasciata di Germania tel: 00850.2.3817385 – fax: 00850.2.3817389; Ambasciata di Svezia tel. 00850.2.3817485. In ogni caso […]