Ecologia:
Dal dominio del Giappone ad oggi, non vi è mai stato molto rispetto per l’ambiente nel Paese; esso è stato infatti usato come una segheria e una miniera privata, specialmente allo scoppiare della seconda guerra mondiale. Nonostante ciò, grazie al fatto di essere in buona parte inaccessibile, la Corea del Nord non ha subito danni eccessivi.
Anche con la guerra di Corea e i bombardamenti americani negli anni ’50 si sono avute pesanti ripercussioni sull’ambiente, ma gran parte del paese può ancora contare su lussureggianti foreste e ricchi giacimenti di minerali ancora non sfruttati nel sottosuolo Infatti, la politica nordcoreana ha puntato sulla riforestazione di 914.000 ettari di terreno negli anni Sessanta e 100.000 ettari negli anni Settanta. Oggi il programma prevede il rimboschimento di altri 2.900 ettari. Dal 1980 lo Stato ha inoltre deciso di diminuire il taglio degli alberi per il riscaldamento, puntando sulla maggior estrazione del carbone come combustibile primario.
La Corea del Nord è più ricca di foreste rispetto a quella del Sud: il 75% del suolo è coperto da una grande varietà di alberi e piante. Il 70% di queste piante si trovano nella riserva montana di Hamgyng e nelle province di Yanggang e Jagang, occupate da aspre montagne coperte da fitte foreste, inadatte allo sfruttamento agricolo o allo sviluppo edilizio. Gli estuari e le paludi sono pieni di uccelli migratori e altri animali come orsi neri e cervi.
Questa regione boschiva si trova nel nord e per visitarla è necessario il permesso delle autorità del Ministero della Cultura e del Ministero degli Interni. Ovviamente, se si riesce ad avere il permesso, la visita è gestita e organizzata da una guida ufficiale. Le spiagge sono invece chiuse agli stranieri; solo con un apposito permesso delle autorità locali si può venire accompagnati nelle zone richieste.
Secondo i dati forniti dal Database Mondiale delle Aree Protette, in Corea del Nord ci sono 9 Parchi Nazionali, 2 Riserve Naturali, una Riserva Paesaggistica, 12 Monumenti Naturali e altre aree protette.
Flora:
Nel Paese crescono più di 4.000 specie diverse di piante, incluse 570 endemiche della zona.
La regione settentrionale e quella orientale del paese sono occupate da aspre montagne coperte da fitte foreste, inadatte allo sfruttamento agricolo o allo sviluppo edilizio.
Sull’intera penisola c’è una grande varietà di alberi comuni ai climi temperati, come pini, larici, abeti, ginepri, querce, salici, aceri, ontani e betulle. Caratteristici sono i grandi alberi di gingko e gli olmi cinesi. Nella penisola si trovano anche i pioppi lombardi e le acacie, alberi che sono stati importati per combattere l’erosione.
In Corea vi è poi una grande profusione di fiori che sbocciano nelle varie stagioni. I primi a comparire sono le forsythia, che colorano di giallo le colline in primavera. Poi ci sono azalee, ciliegi, lillà, siringa e spirea.
Il “fiore nazionale”è l’ibisco o rosa altea, in coreano mugunghwa, che in coreano significa “fiore dell’immortalità”. Si dice che rappresenti bene il carattere tenace del popolo della penisola.
Fauna:
Le zone montuose del Nord ospitano diverse specie animali, tra cui cervi, caprioli, zibellini, orsi bruni, gazze del Nord, linci, tigri, pica alpini, toporagni d’acqua, galli cedroni neri, ulule, frosoni di pino, picchi, antilopi dell’Amur, fagiani mancesi dal collare…