L’ elefante.
E l’animale thailandese per eccellenza, rispettato e amato più di ogni altro. Pensate che il caro pachiderma ha persino diritto alla pensione e alla previdenza sociale, viene curato in un apposito ospedale e cessa di lavorare dopo 60 anni, per godersi un meritato riposo. L’ elefante provvedeva soprattutto al trasporto del teck, un legno oggi scomparso a causa dell’eccessivo sfruttamento, ciò, sommato alla meccanizzazione delle attività agricole e all’esorbitate costo di mantenimento, ha inferto un duro colpo all’animale sacro. Ecco allora che l’industria turistica ha escogitato nuove mansioni per questo gigante saggio. E tuttavia utile sapere che le condizioni di lavoro non sono le più piacevoli e non passa settimana senza che la stampa parli di maltrattamenti. Il più amato in assoluto è l’elefante bianco, sacro al buddhismo, simbolo di pace e di prosperità in tutta l’Asia. La sua leggenda travalica ogni umana comprensione: avrebbe intatti fecondato la donna che doveva generare Buddha.
Muay Thai (Thai Boxe)
È lo sport nazionale thailandese, praticato già nel 200 A.C. dagli antichi e valorosi guerrieri Ao Lao. Solo dal 1977 la Muay Thai è divenuta famosa anche in Occidente. In origine, solo i membri della famiglia reale e gli alti ufficiali erano iniziati a questa disciplina ma quando il Siam si trovò a difendersi dalla vicina Birmania, questa arte marziale divenne comune tra i guerrieri di professione. Il primo importante avvenimento legato alla Muay Thai risale al 1774 quando Nai Khanom Dton, un guerriero thai, riuscì a difendersi contemporaneamente da 10 boxer burmesi. Per il suo coraggio si guadagnò la libertà e due bellissime mogli dalle forze Burmesi che lo avevano precedentemente catturato durante il saccheggio di Ayutthaya.
Da allora, in onore di Nai Khanom Dton la Thailandia festeggia il 17 marzo tutti i boxer che dedicano i loro combattimenti al valoroso eroe. La Muay Thai è considerata dagli storici delle arti marziali la più micidiale lotta mai concepita. I boxer occidentali possono trovarsi senza parole di fronte alle veloci virate e alla spietatezza dei boxer thai. Gli stessi stadi giocano un ruolo importante: caldi, umidi e spesso rimbombanti di urla fino al soffitto, pieni di giocatori d’azzardo locali che scommettono a ogni colpo, i movimenti dei calci e le gomitate sono resi più frenetici dall’accompagnamento musicale delle phipat band ai bordi del ring che scandiscono il tempo del combattimento per incoraggiare sia i boxer che gli spettatori. Uno spettacolo non adatto ai deboli di cuore ma che offre un coinvolgimento e un’atmosfera davvero indimenticabile.
In pubblico
E’ normale vedere due thailandesi maschi camminare mano nella mano per la strada, segno di amicizia, nient’altro. Mentre è raro vedere un uomo e una donna mano nella mano, perché manifestare in pubblico attrazione o affetto per l’altro sesso è un antico e fortissimo tabù.
Durante la guerra del Vietnam, quando Bangkok era piena di soldati americani in licenza, la critica più frequente che veniva loro rivolta riguardava il loro comportamento in pubblico con le ragazze dei bar, che era del tutto innocente se riferito ai modelli americani.
L’esperienza ha lasciato tracce profonde e non sono poche le ragazze di buona famiglia che evitano anche di essere viste in compagnia di uno straniero “farang” per non essere oggetto dell’eventuale disprezzo dei connazionali. Nelle relazioni con i thailandesi ricordate di sorridere sempre, di essere sempre gentili, di reprimere ogni voglia di esternare i vostri sentimenti. Non dimostrate né simpatia né antipatia. Il sorriso per i thailandesi è molto più che comunicare: è un modo di esistere che accomuna etnie diverse e affascina il visitatore straniero. Non toccate mai la testa a nessuno, neanche a un bambino, perché in essa risiedono lo spirito e l’anima e perciò è considerata una parte sacra del corpo. Essendo il piede la parte più bassa del corpo in Thailandia è considerato sbagliato indicare qualcuno con il piede.
In occasione del 30° sondaggio dei lettori della rivista Travel + Leisure, Bangkok fu premiata come la migliore città del mondo nel 2008, battendo Firenze, vincitrice nel 2007, e Bali. Dopo essere arrivata nella top 5 nei 3 anni precedenti alla sua vittoria, nel 2008 Bangkok è riuscita ad imporsi su mete più conosciute come New York, Roma e San Francisco. Con la sua ricca cultura, il cibo eccellente, gli ottimi negozi per lo shopping e la vibrante vita notturna, Bangkok è destinata a restare un’importante meta del turismo internazionale.
Durata: 13 giorni / 12 notti
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