Le città del Pakistan

Islamabad

Il più recente e ambizioso progetto di costruire un insediamento umano completamente nuovo nel Punjab coincise con la decisione di sostituire Karachi come capitale del Pakistan. Fu costruita così Islamabad, situata nel nord della provincia del Punjab sull’altopiano di Potobar, alla base delle colline Margalla.

I lavori iniziarono nel 1961 e sono ancora in corso perché costantemente viene aggiunto qualcosa. Della progettazione della nuova città venne incaricato l’architetto greco Constantinos A.Doxiades, insieme ad altri urbanisti di fama internazionale. Per evitare il caos urbano e il decadimento, l’architetto progettista ebbe l’idea di dividere la città in otto zone indipendenti, ciascuna caratterizzata da una specifica attività (amministrazione, commercio, industria leggera, quartieri residenziali ecc.).

Nel 1967 Islamabad divenne formalmente la nuova capitale.

La città è sede dell’università di Quaid-i-Azam (fondata nel 1965). Il nome della nuova capitale, che significa “il tempio dell’Islam”, riflette l’ideologia musulmana del paese. Islamabad è nuova, ben pianificata, spaziosa, molto verdeggiante e ombrosa. Le strade ampie, le abitazioni sparse in mezzo ai giardini contrastano con l’immagine consueta delle vecchie città pakistane piene di folla, di bazar intricati e di vecchi edifici tutti attaccati l’uno all’altro, come Rawalpindi, la città gemella di Islamabad che sorge a pochissimi chilometri di distanza.

Islamabad è così vasta e le distanze così smisurate che non si può girare a piedi: occorre sempre un mezzo pubblico o privato. Ma non esistono risciò o tonga – i tradizionali mezzi di trasporto dell’oriente. Sono disponibili solo mezzi rigorosamente moderni come i furgoncini Suzuki o Tmnsit, i taxi o le auto a noleggio. Costruita con un tracciato regolare secondo linee e angoli retti, segno ed esibizione geometrica di disciplina amministrativa e di governo, la città non ha un vero e proprio centro urbano, ogni settore è costruito intorno ad un markaz (centro commerciale)

Per osservare bene Islamabad dall’alto basta salire sulle colline Margalla che fanno da scenario alla città.

Kharaki

Punto focale del commercio del Pakistan, città portuale e la più grande dell’intero paese, offre un centro cittadino ricco di cattedrali e diversi edifici vittoriani, testimonianza del passaggio dell’impero britannico. La città è situata sul Mare arabico e, oltre a località balneari molto carine per passeggiare, è ricca di musei e edifici storici. Si potranno visitare il Museo delle Forze Armate Pakistane, il museo Marittimo Pakistano e il Museo Nazionale del Pakistan, oltre al Mausoleo di Quaid-i-Azam, dedicato al fondatore del Pakistan, le antiche residenze di Mohammed Alì Jinnah (fondatore del Pakistan), l’imponente Moschea della Defence Housing Authority, sovrastata da una vasta cupola in marmo bianco a forma di conchiglia e decorata all’interno con migliaia di piastrelle a specchio.

La città è un misto di elementi talpur, inglesi e moderni ma non moghul ed è quindi molto diversa dalla maggior parte delle grandi città dell’India e del Punjab. Gli edifici dell’epoca del dominio inglese, anche se non in buono stato, sono caratteristici per la loro architettura antiquata e l’aspetto posato; insieme ai mercati talpur danno alla città un’aria in qualche modo storica. Essendo la città dove più a lungo è durata la dominazione inglese, a Karachi rimane una cospicua eredità di architettura anglo-indiana.

 

Lahore

Pur non avendo l’importanza economica di Karachi o l’aspetto lindo e un po’ asettico di lslamàbad, Lahore, vicinissima al confine con l’India, assomma in sé parte delle caratteristiche degli altri grossi centri urbani dei paese: ospita notevoli insediamenti industriali (fabbriche di materiale ferroviario, elettrico e di macchine per cucire); presenta, nei Donald Town, il quartiere inglese, un aspetto ordinato ed elegante; è diventata un importante mercato dei cotone e dei grano. Ma, soprattutto, conserva l’atmosfera caratteristica della città orientale (insieme di vie, case, bazar) sempre invasa da uomini e animali, piena di testimonianze del passato, ricca di una storia la cui origine si perde lontano nei secoli.

Lahore è l’unica città Moghul passata al Pákistan con la divisione, e dello sfarzo imperiale conserva numerose tracce artistiche. Ricchissime miniature ci danno un resoconto dettagliato delle battute di caccia del grande Akbar, amante degli esercizi di abilità con gli animali. Di quell’epoca splendida sopravvive anche il Forte, formato da cortili, terrazze, padiglioni rivestiti di mosaici, specchi. marmi, affreschi ed incrostati di pietre preziose.

Sede della corte e dell’amministrazione, era quasi una città dentro la città, giungendo ad ospitare fra le sue mura fino a 5000 persone. Nei giardini di Shalimar, meta delle passeggiate domenicali degli abitanti, si tiene annualmente una grande festa, Mela Chiragan. Anche la città vecchia, il cuore di Lahore, risale all’epoca moghul. Tra le case, di mattoni e di legno, sbrecciate dall’età, fili elettrici, tubi di acqua e gas si incrociano e accavallano attraverso le viuzze tortuose e piene di polvere bordate ai lati da rivoli di fanghiglia. In questi quartieri, rinchiusi come un recinto, sorge il monumento più caro agli abitanti: la moschea di Wazir khán, risalente al XVII secolo. Rivestita di maiolica colorata, con le sue torrette e i suoi minareti domina sul caos dei vicoli e offre un rifugio tranquillo e riposante

Lahore conserva anche il segno dei passaggio degli inglesi che, nel corso di una dominazione durata un secolo, ne hanno notevolmente mutato l’aspetto abbattendo mura, realizzando prati, coprendo fossati per la costruzione di strade ampie e rettilinee. Il Donald Town, il quartiere residenziale di impronta europea, risale alla metà dell’800. Edifici in stile liberty fiancheggiano il Mali, la principale arteria cittadina che si apre a fianco dei Donald Town e sulla quale si è imperniato lo sviluppo della città nuova. In quest’area le vecchie e anguste bottegucce artigianali o alimentari vanno rapidamente scomparendo, sostituite da negozi più tipicamente occidentali (come farmacie, librerie, concessionari di automobili, ecc.) che le sospingono all’interno dei quartieri vecchi.

La città ospita, infine, tra i suoi numerosi monumenti, il mausoleo dei poeta Mohammed lqbal (morto nel 1938), la cui opera letteraria intessuta di esperienza umana segnò una svolta rivitalizzante nella letteratura islamica tradizionale, Lahore, città della confusione di uomini e animali accalcati lungo strade strette e polverose, dei marciapiedi invasi da caschi di banane e piramidi di arance, degli innumerevoli mercanti distinti per corporazione, delle automobili luccicanti e dei risciò variopinti e rumorosi, rimane ancor oggi la vera capitale morale dello Stato pakistano.

 

Multan

Città del Pakistan orientale, sul fiume Chenab, nel Punjab. Centro della principale area per la coltivazione del cotone, è anche nota per i suoi numerosi mausolei e moschee. Certamente questa è una delle città più calde, aride e polverose del paese e, tra maggio e settembre, è soffocante.

Prima città del Punjab a essere conquistata da Muhammad ibn Quasim nell’ VIII secolo, Multan abbracciò in fretta l’islam. Da allora ha attratto più di ogni altra città santoni, mistici e santi e oggi è dominata dai loro mausolei e dalle loro tombe. Viene definita “città dei santi” perché famosa per i suoi luoghi di culto e le molte moschee. Si ritiene che la città risalga a circa 4.000 anni fa, cosa che ne farebbe il più antico centro continuativamente abitato nel subcontinente.

Prende il nome da un antico idolo di un tempio pre-musulmano dedicato al dio sole.

Dal 1528 al 1748, sotto i Moghul, divenne famosa per l’architettura, la musica, la ceramica e l’abilità artistica.

 

Rawalpindi

Città del Pakistan settentrionale, poco a sud di Islamabad. La città è un nodo di comunicazioni, un centro industriale ed un’importante base militare; vi si trovano una raffineria di petrolio, alcune industrie meccaniche e una fabbrica di birra.

Rawalpindi ha ospitato la sede del governo ed è stata capitale provvisoria del Pakistan dal 1959 al 1967, mentre era in costruzione la vicina Islamabad. E’ esempio delle antiche città pakistane piene di folla, di bazar intricati e di vecchi edifici tutti attaccati l’uno all’altro. Nei dintorni di Rawalpindi si possono visitare le rovine di Taxila, uno dei più importanti siti archeologici dell’intera Asia. Costituendo  un braccio del percorso della  via della seta che collegava la Cina con l’ovest, la valle di Taxila vide  fiorire  economicamente e culturalmente tre città. Taxila raggiunse il suo massimo splendore tra il 1° e il 5° secolo d.C. In questo periodo furono costruiti numerosi  monumenti buddisti che trasformarono la Valle di Taxila  in un luogo religioso, destinazione di pellegrini che provenivano dall’Asia centrale e dalla Cina.  Il declino dell’area iniziò con l’arrivo degli Unni  alla metà del V° secolo d.C.

I resti dei monasteri sono ancora  visitabili.

 

Valle di Hunza

La valle di Hunza è un luogo unico al mondo che attraversa la catena montuosa del Karakoram ed è il centro della Karakoram Highway, strada suggestiva e panoramica; questa famosa arteria sale in direzione del Passo Khunjerab per, poi, proseguire in Cina vero Kashgar ed è stata costruita seguendo un ramo dell’antica strada carovaniera nota come Via delle Seta.

Dalla valle si può godere di un panorama meraviglioso tra canali di pietra, frutteti, pioppi e montagne tra le più alte al mondo, tra cui il massiccio del Nanga Parbat; inoltre, ci sono molti piccoli villaggi incastonati nella valle stessa, che rendono il luogo magico e fiabesco.

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India

  Si ritiene che la nascita delle prime forme di civiltà urbana avvengano nella Valle dell’Indo (tra Pakistan e India) intorno al 3500-2500 a.C., i primi abitanti erano tribù nomadi di agricoltori e allevatori. Nel millennio successivo gli insediamenti occupano parti del Rajasthan, il Gujarat e la Provincia del Sindh (oggi in Pakistan) dove nascono […]

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