Con i suoi 3.776 metri il Monte Fuji è la montagna più alta del Giappone.
Si trova al confine tra le prefetture di Shizuoka e Yamanashi, vicino alla costa sull’oceano Pacifico dell’isola di Honshū, tra Hamamatsu e Tokyo, da cui dista 100 km e da dove è visibile quando il cielo è limpido.
Alle sue pendici sorgono le tre cittadine di Gotemba a est, Fujiyoshida a nord e Fujinomiya a sud-est, oltre alla pianura di Kantō, la più grande zona pianeggiante del Paese nipponico.
È inoltre circondato da cinque laghi: il lago Kawaguchi, il lago Yamanaka, il lago Sai, il lago Motosu e il lago Shōji, dalle rive dei quali, è possibile osservare il monte.
L’origine del Fuji, la cui topografia ha risentito dell’attività vulcanica cui è stato sottoposto fin dalla nascita, è assai complessa.
Si tratterebbe infatti di uno stratovulcano, ovvero di un vulcano generalmente di forma conica costituito dalla sovrapposizione di vari strati di lava solidificata, tefrite, pomice e ceneri vulcaniche.
Infatti i vulcanologi hanno appurato che l’attuale Fuji, si sia formato intorno ai 10.000 anni fa come risultato di quattro distinte fasi nell’attività vulcanica che ne hanno col tempo caratterizzato forma e struttura.
L’ultima eruzione documentata iniziò il 16 dicembre 1707 e terminò l’uno gennaio dell’anno successivo.
Durante questa eruzione, nota con il nome di eruzione Hōei, l’attuale Tokyo venne ricoperta da uno spesso strato di cenere, mentre il vulcano vide la formazione di un nuovo cratere con un secondo picco, più o meno a metà della sua altezza, chiamato Hōeizan.
Da allora le attività vulcaniche sono in fase di quiescenza, ridotte soltanto a modeste manifestazioni solfatariche, benché alcuni studiosi avessero ipotizzato un possibile risveglio del vulcano entro il 2015.
La base del Fuji ha un diametro compreso tra i 40 e i 50 km e una circonferenza di 125 km, mentre il cratere, si estende per circa mezzo chilometro, raggiungendo una profondità massima di 250 m.
Lungo le pendici del Fuji, si trovano anche numerose grotte naturali di roccia lavica e alcune valli e gole, formatisi in seguito alla corrosione del vento, dell’acqua e della neve nel corso degli anni.
Per quanto riguarda la vegetazione e la fauna presente sul monte, possiamo dire che convivono insieme in un equilibrato e delicato ecosistema, che rischia di essere danneggiato a causa dell’indiscriminata raccolta delle piante autoctone che ne ha ridotto il loro numero complessivo, oltre all’introduzione di specie aliene da parte dei turisti.
Il Monte Fuji, la cui cima è innevata per quasi tutto l’anno, è per concludere un luogo speciale di bellezza paesaggistica e uno dei siti storici del Giappone, nonché patrimonio mondiale come sito culturale, infatti l’UNESCO riconosce venticinque siti di interesse culturale all’interno dell’area dove sorge il monte e addirittura gli shintoisti lo considerano sacro, al punto da ritenere doveroso almeno una volta nella vita, compiere un pellegrinaggio sulle sue pendici.
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