Il deserto del Gobi, o semplicemente Gobi (dalla parola mongola gobi, che significa «luogo senza acqua»), è una vasta regione desertica e semi-desertica dell’Asia orientale, estesa attraverso gran parte di Mongolia e Cina.
Attualmente, viene definita tale la regione delimitata dai monti Altai e Khangai a nord, dall’estremità occidentale del Grande Khingan a est, dalle catene montuose degli Yin Shan, Qilian Shan, dai contrafforti orientali degli Altun Shan e dai Bei Shan a sud; e dalle propaggini orientali del Tien Shan a ovest, occupando un vasto territorio a forma di arco esteso per 1600 km di lunghezza e 500-1000 km di larghezza, dalla superficie stimata in 1.300.000 km².
Con un fuoristrada è possibile guidare su questa distesa per lunghe distanze in qualsiasi direzione: verso nord, in direzione delle catene montuose degli Altai e dei Khangai; verso est, fino alla catena del Grande Khingan; o verso sud, fino ai Bei Shan e alla valle dello Huang He (o Fiume Giallo). Ad ovest, al di là del confine sud-occidentale del Gobi, si trova un’altra distesa arida – il bacino del Tarim, nella provincia dello Xinjiang -, che ospita il deserto del Takla Makan, delimitato dalle montagne del Tien Shan a nord e da quelle del Kunlun e dei contrafforti occidentali degli Altai a sud.
Già nel Milione di Marco Polo vi è una descrizione di questo deserto, abitato dalle popolazioni mongole, pastori nomadi e fieri e audaci cavalieri. Il viaggiatore veneziano descrisse alcuni aspetti della vita di questo deserto, tra cui la presenza del cammello selvatico, un animale che venne individuato solo alcuni secoli dopo dall’esploratore russo Pržewalski; di questo animale così tipico del Gobi, perché addomesticato dalle popolazioni locali e importato in altre regioni centroasiatiche, sembra sopravviva oggi solo un piccolissimo nucleo selvatico nella Mongolia meridionale.
Durata: 13 giorni / 11 notti
da € 3.590 - Voli inclusi