La regione settentrionale è formata da una catena di picchi montuosi ghiacciati, con un clima estremamente rigido. Le cime principali arrivano a superare i 7.000 metri sul livello del mare; quelle più importanti sono il Gangkhar Puensum (letteralmente “cima bianca dei tre fratelli spirituali”) di 7.541 m, che ha la particolarità di essere la più alta montagna ancora non scalata del mondo, e il sacro monte Chomolhari, di 7.314 m, che in Bhutanese significa “Montagna della Dea”. In questa zona si distinguono valli glaciali, da dove sgorgano cascate spettacolari, e pascoli alpini, dove il bestiame è accudito da popolazioni di pastori nomadi.
I Monti Neri del Bhutan centrale fanno da spartiacque tra i due più importanti fiumi del Paese: il Puna Tshang Chhu ed il Drangme Chhu. Le cime di questo complesso montuoso vanno dai 1.500 ai 2.700 metri di altezza ed i fiumi hanno scavato profonde gole nelle aree più basse. Le foreste della regione forniscono la maggior parte del legno del Paese. Gran parte della popolazione vive proprio in questa zona.