Mandalay è una città della Birmania. Conta più di un milione di abitanti (2.500.000 nell’agglomerato urbano). È capoluogo della provincia omonima (34.253 km², 4.581.000 ab.) e porto commerciale sul fiume Irrawaddy. È sede di industrie tessili, metalmeccaniche, alimentari e del legno. L’abitato si estende intorno al nucleo storico, racchiuso da mura, dove si trovano templi, monasteri, vasti parchi e il Palazzo Reale. Fu capitale del Regno birmano fino all’occupazione britannica del 1885. Nella sua provincia si trova la capitale della Birmania, Nay-Pyi Taw.
Mandalay fu fondata nel 1857 dall’imperatore Mindon-Min come capitale dell’ultimo Regno di Birmania. Fu costruita su una collina e racchiusa da imponenti mura erette per difendersi dalla minaccia dei britannici, reduci dalla vittoria nella seconda guerra anglo-birmana. La città era conosciuta anche come “metropoli del Buddhismo”.
Nel 1885 fu conquistata dai britannici, che posero fine al regno e lo annetterono all’India britannica. Durante la seconda guerra mondiale fu occupata dalle truppe dell’Impero del Giappone che per indebolire la Cina aveva occupato anche l’Indocina francese. Diventata una roccaforte giapponese, fu liberata dagli Alleati nel 1945 dopo molti bombardamenti che danneggiarono le grandi opere artistiche.