Lingua: Il bengalese è originario della regione orientale dell’Asia meridionale conosciuta come Bengala che comprende il Bangladesh e lo stato indiano del Bengala Occidentale. Ci sono diverse comunità di lingua bengalese negli stati indiani dell’Assam e del Tripura e nelle popolazioni degli emigranti in Occidente e nel Medio Oriente. Con quasi 200 milioni di madrelingua è la sesta lingua più parlata al mondo.
Religione: La principale religione praticata in Bangladesh è l’Islam (89,7%), e una considerevole minoranza aderisce all’induismo (9,2%). Circa il 96% dei musulmani sono sunniti, il 3% sono sciiti e il restante ahmadiyya. Fra gli altri gruppi religiosi vi sono i buddisti (0,7%, per la maggior parte Theravada), cristiani (0,3%, per la maggior parte cattolici romani), e animisti (0,1%). Il Bangladesh è il quarto paese al mondo per numero di fedeli musulmani (130 milioni), dopo Indonesia, Pakistan e India. L’Islam è la religione di stato del Bangladesh, ma altre religioni possono essere praticate in armonia. La Costituzione istituisce l’Islam come religione di Stato, ma prevede il diritto di pratica (con riserva di legge, dell’ordine pubblico, e della morale) verso le altre fedi.
Arte: tra gli artisti un ruolo di primo piano ha avuto Zainul Abedin (1914-1976), il cui contributo si inserisce nel panorama dell’arte bengalese; operò infatti in tutta la regione, raccontando la miseria e la sofferenza del suo popolo. L’artista ebbe inoltre una notevole influenza su altri pittori del Bangladesh, tra i quali Quamrul Hassan (1921-1988) e, più tardi, Rafiqun Nabi o Ranabi (n. 1943) noto per aver dato vita al personaggio chiamato Tokai, bambino di strada attraverso il quale passa un’accesa satira politica e sociale della situazione del Paese. A sfondo satirico sono anche le opere di Shishir Bhattacharjee (n. 1960). Muzharul Islam (n. 1923), figura di spicco dell’architettura bengalese e, in particolare, del Bangladesh indipendente, ha saputo coniugare gli aspetti dell’ambiente e della tradizione locale (come l’uso del mattone a vista) con elementi e stili dell’architettura occidentale.
Musica: la tradizione musicale del Bangladesh è basato sulla componente lirica (Baniprodhan), con un minimo accompagnamento strumentale. La tradizione Baul è un patrimonio unico della musica popolare, al quale si accompagnano numerose altre tradizioni musicali a carattere regionale. Gombhira, Bhatiali, Bhawaiya sono alcune delle più note forme musicali. La musica popolare del Bengala spesso è accompagnata dalla ektara, uno strumento con una sola corda. Altri strumenti comprendono i dotara, dhol, flauto e tabla. Il Bangladesh ha un attivo patrimonio all’interno della musica classica dell’India settentrionale. Allo stesso modo, le forme di danza traggono spunto dalle tradizioni popolari, in particolare quelle dei gruppi tribali, della più ampia tradizione della danza indiana. Tra i principali cantanti figurano Abdul Jabbar, Shah Abdul Karim, Sabina Yasmin, Runa Laila, Mahmud-un-nabi, Baby Naznin, Sadi Mohammed, Fahmida Nabi, Kumar Biswajit, Elita, Habib Wahid, James, Ayub Bacciu, Hasan, Biplob, Bappa.
Durata: 13 giorni / 12 notti
da € 2.250 - Voli esclusi
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