L’Iran, negli anni ’60 e ’70, è stato protagonista di un processo di industrializzazione finanziato dai proventi del petrolio. Al contempo, però, non sono state potenziate le infrastrutture ed il paese non ha le condizioni per poter raffinare il prodotto.
L’agricoltura, praticabile solo sul 10% del territorio iraniano, sostiene il 30% della popolazione. Le colture più praticate sono quelle di pistacchio, orzo, cereali, tabacco, cotone, canna e barbabietola da zucchero. Le differenze climatiche e territoriali fanno si che l’allevamento sia differenziato a seconda delle zone del paese: nelle zone più aride vengono allevati ovini e capre, mentre nelle altre parti vengono allevati i bovini.
Oltre al petrolio, il territorio iraniano è ricco di gas naturale, rame, ferro e carbone.
Il settore è molto sviluppato nell’artigianato, soprattutto per la produzione di tappeti, nella petrolchimica, nella siderurgia e nell’industria alimentare. Rafsanjani, Presidente dell’Iran dall’89 al ’97, durante il suo mandato ha intrapreso una politica economica indirizzata alla pace e finalizzata alla modernizzazione delle strutture produttive e all’ apertura ai mercati. Il Paese non era pronto ad una tale modernizzazione e la politica intrapresa ha portato, nei primi anni ’90, ad una grave crisi. In aggiunta, l’ideologia religiosa islamica ha impedito la privatizzazione di alcuni settori dell’economia iraniana.
Nel febbraio 2008 viene inaugurata l’Iranian Oil Bourse (Borsa Iraniana del Petrolio) per commerciare petrolio e prodotti petroliferi. Tra i Paesi UE, l’Italia è uno dei primi partner dello stato iraniano per volume di interscambio commerciale.
L’Iran è una repubblica islamica dal 1979. Il governo è costituito da un sistema duale con organi non elettivi, ma nominati per cooptazione, ed organi eletti. La Guida Suprema (Rahbar) è la massima espressione della espressione della Velāyat-e faqīh (La tutela del giurisperito) e nomina i sei membri religiosi del Consiglio dei Guardiani della Costituzione. Tale consiglio è composto da 12 membri ed ha il compito di approvare le candidature alla presidenza della Repubblica e certificare la loro competenza e quella del parlamento. In capo alla Guida Suprema risiede il comando delle forze armate. In assenza della Guida Suprema, il potere viene esercitato da un consiglio di capi religiosi, scelti da un’assemblea di esponenti religiosi.
Il Presidente della repubblica islamica viene eletto dal popolo con suffragio universale a maggioranza assoluta, resta in carica 4 anni e vigila sulla gestione del potere esecutivo. Il Presidente eletto nomina e presiede il Consiglio dei ministri, coordina le decisioni del governo e sceglie le decisioni governative da sottoporre al Parlamento. Anche il Parlamento monocamerale iraniano (Majles dell’Iran), composto da 290 membri, viene eletto con voto diretto e segreto dalla popolazione e resta in carica, al pari del Presidente, per 4 anni. Il Consiglio dei Guardiani controlla che le leggi non siano in contrasto con il Cotano e la dottrina islamica, i sei membri laici del Consiglio, giuristi nominati dal parlamento, si pronunciano solo sulla costituzionalità delle leggi, mentre i sei membri religiosi, nominati dalla Guida Suprema, esaminano la loro conformità con la dottrina islamica.
La popolazione iraniana è in forte crescita e, negli ultimi cento anni, è più che raddoppiata. In Iran, il tasso di alfabetizzazione è pari all’86%. Più del 50% della popolazione è costituita da persiani, mentre la percentuale restante è formata da minoranze etniche come azeri, curdi, arabi, turkmeni, armeni ed ebrei.
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