Definita la città sacra per eccellenza, Bukhara, venne distrutta da Genghis Khan e successivamente riportata in vita da Tamerlano, che ne fece un florido centro culturale, religioso e commerciale. Il suo cuore, diviso tra Moschee e Madrase, pulsa di vita e vivacità.
Sulla via per raggiungere l’enorme piazza del complesso di Poi-Kalon, che divide madrasa Mir-I-Arab e la moschea Kalom Jummi, piccole botteghe espongono le loro merci. Questa piazza immensa stupisce per la sua travolgente bellezza. Da un lato il minareto Kalon, dai particolari bassorilievi, ricorda una torre degli scacchi. Mentre la moschea e la madrasa, esempi di architettura islamica medievale, ipnotizzano con i loro arabeschi arzigogolati.
La sera l’atmosfera diventa romantica. Grazie al crepuscolo, la città cambia colore e le sue mura di fango diventano arancioni. La notte i monumenti si illuminano, accentuando le loro caratteristiche ed esaltando il paesaggio.
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